Notte di paura nel Mugello: alle ore 4 e 37, una violenta scossa di terremoto di magnitudo 4.5 e con epicentro a 9 km di profondità ha svegliato gli abitanti di Scarperia e Barberino del Mugello, che si sono riversati in strada in preda al panico. Il sisma fortunatamente non ha causato vittime. Stando ai primi rilievi, i danni agli edifici sarebbero contenuti, mentre il traffico ferroviario è stato sospeso alcune ore per le verifiche del caso.
Un evento simile non è una novità per questa zona d’Italia: esattamente cento anni fa, il 29 giugno 1919, un violento sisma di magnitudo 6.3 con epicentro nel paese di Vicchio, sempre nel Mugello, distrusse gran parte del centro abitato provocando 100 vittime e oltre 400 feriti.
La sismicità del Mugello è da ricondursi a una faglia che il territorio condivide con il resto del Centro Italia, interessato negli ultimi dieci anni da eventi tellurici con cadenza costante: dal 2009 in poi sono stati oltre diecimila i terremoti, i più devastanti dei quali hanno interessato L’Aquila, Amatrice, Norcia e la provincia di Macerata, con vittime e danni incalcolabili al patrimonio storico-artistico.
L’area del Mugello resta osservata speciale: da tempo i suoi comuni hanno avviato la promozione di convegni e iniziative sulla prevenzione sismica. Nel paese di Borgo San Lorenzo (FI) il prossimo 14 dicembre si concluderanno le celebrazioni per il centenario del terremoto del giugno 1919, alla presenza di geologi e studiosi che discuteranno i rischi sismici della zona. Il comune di Scarperia e San Piero (FI), a partire dal mese scorso, ha promosso invece una collaborazione con professori e studenti del Dipartimento di Architettura dell’Università di Firenze per rilevare e valutare la tenuta antisismica degli edifici del centro storico.
