Il Papa ha modificato l’ultima riforma del 1974, varata da Paolo VI, che imponeva il silenzio su documenti di grande rilevanza per il Vaticano. La Santa Sede ha inoltre reso note le modifiche di tre articoli del provvedimento pontificio Sacramentorum sanctitatis tutela: sarà perseguibile l’acquisizione, il possesso e la divulgazione di materiali pedo-pornografici di minori fino a 18 anni di età. Precedentemente il limite era fissato a 14 anni. Le nuove misure porteranno maggiore chiarezza negli scandali che hanno coinvolto le istituzioni ecclesiastiche e consentiranno ai Tribunali ordinari degli altri Paesi di accedere agli atti dei processi canonici.
Abbiamo ascoltato Don Graziano, direttore diocesano dell’Ufficio dei giovani di Castellaneta, e Fratel Antonio della Comunità di Lasalle di Roma.
Che pensa della scelta di Papa Francesco?
Don Graziano: «È una scelta importante. I casi di abusi vanno affrontanti con gli strumenti giusti. È importante che la giustizia terrena funzioni accanto a quella divina. Non ho ancora letto l’intero documento, lo farò al più presto per capire fino a che punto ci sia questa apertura».
Fratel Antonio: «Aspettavo una scelta del genere da tanto tempo, sono al 100% con il Papa e spesso mi sono chiesto quando sarebbe arrivata questa decisione. Mi sembra una cosa più che giusta. Adesso, se avverranno altre violenze, bisognerà seguire necessariamente le nuove regole imposte dal Papa ed è sicuramente una buona notizia».
Perché questo provvedimento arriva solo adesso?
Don Graziano: «Oggi più che mai i giovani si stanno allontanando dalla fede. Uno dei motivi principali è proprio la sfiducia nei nostri confronti. Hanno notato il silenzio e hanno bisogno di un cambiamento. Quest’anno abbiamo lavorato molto sulle responsabilità della Chiesa verso i giovani e per questo motivo la decisione di Papa Francesco arriva al momento giusto».
Il problema delle violenze è ancora attuale?
Fratel Antonio: «Bisognava intervenire con urgenza per regolare queste tragiche vicende. Ci sono spesso notizie di sacerdoti coinvolti. Sono rimasto molto contento e sinceramente me l’aspettavo. Personalmente non mi sono trovato davanti a nessun caso specifico di violenza o di abusi ma, se alcuni cardinali sono stati allontanati perché responsabili o perché hanno permesso un abuso, il problema è reale».
Nello stesso giorno della decisione del Papa di abolire il segreto pontificio, la Libreria Editrice Vaticana ha dato alle stampe un volume redatto dalla Congregazione per la Dottrina della Fede (ex Sant’Uffizio), richiesto da Francesco in persona mesi fa. Il volume – Che cosa è l’uomo? Un itinerario di antropologia biblica – ha come scopo quello di ripensare la natura dell’uomo alla luce di una lettura biblica più complessa e organica. Ha fatto molto discutere un paragrafo di nove pagine intitolato L’omosessualità in cui per la prima volta viene registrata la rivendicazione delle unioni omosessuali nella cultura occidentale quale “legittima e degna espressione dell’essere umano”.
Tuttavia, nonostante numerosi commentatori vaticanisti progressisti abbiano parlato di “apertura”, il testo dottrinale conclude affermando che la Chiesa offre attenzioni pastorali “alle singole persone” e non alle coppie omosessuali, chiarendo il non riconoscimento di qualsiasi tipo di unione omosessuale. Non va inoltre dimenticato che il paragrafo L’omosessualità compare sotto il titolo del capitolo Modalità trasgressive, lasciando trasparire la confusione della Chiesa stessa sulla materia.