Lasciando via Portuense alle spalle e svoltando a destra per viale Arturo Martini, dopo la rotonda, a segnare l’ingresso di Corviale svettano quattro ciminiere.
Da lontano il complesso è un blocco di cemento armato, un parallelepipedo grigio lungo quasi un chilometro e costellato da finestrelle con i bordi rossi. Al corpo principale si aggiungono due edifici più piccoli, tutti con all’interno ballatoi, spazi comuni e pareti vetrate divise in tanti piccoli cubi.
Il Serpentone, come lo chiamano i romani, sorge nella periferia sud-ovest e per molti anni è stato ribattezzato l’eco-mostro. È una sorta di città nella città, alto nove piani e in grado di ospitare più di 7000 residenti.Nel ventre di cemento dell’edificio – al sesto lotto e dopo aver percorso una scaletta con il corrimano blu e scritte sulle pareti – si trova una delle 45 sedi di Farmacap, municipalizzata del comune di Roma.
È qui che l’Azienda Speciale Farmasociosanitaria Capitolina, nata nel 1997 sotto la giunta Rutelli, ha deciso di attivare uno dei dieci Sportelli Sociali presenti nelle zone più difficili di Roma.Nonostante le vicende dell’azienda si perdano nelle pieghe della politica e della magistratura, quella dello Sportello Sociale è una storia all’incontrario e a lieto fine, in cui i bilanci in rosso della Farmacap si intrecciano con le politiche sociali.
Il servizio offre una consulenza psicologica gratuita a cui chiunque può ricorrere. A separare il bancone del farmacista dalla zona in cui si svolge la consulenza psicologica c’è un paravento che molti clienti all’inizio sbirciavano con curiosità. Il passaparola tra residenti ha fatto il resto e presto tutti sono venuti a conoscenza dello Sportello.
Nascoste dalla barriera forata ci sono due sedie di plastica, una è quella di Federica Murdaca – psicologa del presidio sociale – l’altra è per chi vuole condividere il peso della sua storia. 50 minuti di consulenza ogni 15 giorni, appuntamenti diluiti per permettere a tutti di usufruire dell’iniziativa.
Francesca su quella sedia ce l’ha portata la perdita di suo fratello, un lutto difficile da elaborare. «C’erano prima altre priorità», ci dice, «il dolore di mia madre che non mi lasciava il tempo di fare i conti con il mio». Poi un anno e mezzo fa ha iniziato il suo percorso e lo continua tuttora. Ci racconta che a Corviale per alcuni ci sono ancora pregiudizi, vai dallo psicologo e ti guardano strano, eppure secondo lei dovrebbero farlo tutti.
«Credere che lo psicologo ti tolga il problema è come credere che nella fossa dei leoni non ti mangeranno, ma uno specialista ti aiuta a visualizzare disagi e paure». Quando lo dice ha il tono sicuro, i pregiudizi non l’hanno scalfito.
Dietro il paravento che funge da studio la dottoressa Murdaca ci racconta che tutti i pazienti sono accolti allo stesso modo, che abbiano alle spalle problematiche importanti o solo il desiderio di essere ascoltati. Sono per lo più donne a usufruire del servizio, la fascia più cospicua è quella che va dai 35 ai 55 anni. Segue poi una buona percentuale di giovani fino a 29 anni. All’ultimo posto ci sono anziani la cui età media è 70 anni.
Quando Federica parla del suo lavoro usa la metafora della porta. Lo psicoterapeuta deve essere pronto a spalancarla quando il paziente cerca supporto, ma altrettanto bravo a chiuderla nel momento in cui l’incontro è finito. È l’unico modo per evitare che alcune storie ti restino addosso lasciando che il dolore di uno alteri poi il dialogo con l’Altro. Tutti meritano di essere ascoltati, per farlo però è necessario mantenere un filtro.
Ci spiega che la consulenza psicologica differisce dalla psicoterapia perché affronta di solito tematiche meno profonde, è così per ampliare il più possibile la platea dei beneficiari del servizio. Quando le chiediamo perché ha scelto di lavorare nel pubblico sorride, è questo il suo modo di aiutare. «Molte persone non possono permettersi una consulenza per fattori economici, o affronterebbero le spese con enormi difficoltà. Pagare un terapeuta è una spesa onerosa, è per questo che voglio stare qua».
Di seguito le farmacie con sportello sociale:
Bruno Pelizzi, viale Rolando Vignali, 66, tel. 0657088351
Corviale, via dei Sampieri, 6, tel.3346013695
Delle Antille, via delle Canarie, 40, tel.065694975
Forte Tiburtino, via Diego Angeli 59/61, tel.0657088358
Laurentino, viale Ignazio Silone II Ponte, tel.0650514463
Nuovo Dragoncello, via Ottone Fattiboni, 206, tel.0652310544
Palmarola, via Casal del Marmo, 368/370, tel.063090357
Primavera, largo della Primavera, 16c, tel.0657088360
Torraccio di Torrenova, via Torraccio di Torrenova, 93, tel.0657088357
Tufello, via Dina Galli, 7, tel.0687200937