«Amo l’Italia perché si respira vitalità per le strade» mette subito in chiaro Qixin, studentessa cinese di 22 anni che ha deciso di trasferirsi a Roma per specializzarsi in lingua italiana.
Un grande problema dell’Italia di oggi è la scarsa presenza di opportunità lavorative per i giovani, che ne comporta la fuga. Qixin però, ha deciso di credere nella forza del nostro Paese, innamorandosi non solo delle bellezze che protegge, ma anche delle risorse che nasconde.
La sua avventura in Italia inizia due anni fa, a Perugia, grazie all’opportunità offerta dall’università cinese Chengdu Institute Sichuan, di svolgere uno scambio culturale in un paese europeo. Da Perugia si è poi trasferita a Roma, per approfondire la cultura italiana e lo stile di vita dei romani.
Sono molte le cause che l’hanno spronata a partire, insieme alla sensazione di sentirsi mirino di un “Grande Fratello” nelle strade cinesi costantemente monitorate. In Cina, gli studenti non sono compresi ed aiutati durante il loro percorso di formazione così come dovrebbero, nessuna università magistrale ha accesso libero, frequentare i corsi è obbligatorio e questo rigido sistema non permette ai ragazzi di dedicarsi ad altro.
Ricordando il “caso 996”, che nello slang cinese significa lavorare dalle nove del mattino alle nove di sera, sei giorni a settimana, Qixin racconta un episodio vissuto nel suo paese: «Quando avevo diciotto anni – dice la ragazza – lavoravo per un’agenzia di comunicazione, svolgendo ore di straordinario senza essere pagata. Un giorno, per via di un malore, preferii rimanere in casa, ma il giorno successivo il direttore mi licenziò ritenendo ingiustificata la mia assenza, accusandomi di non essere abbastanza produttiva».
In Italia Qixin si sente libera e supportata. All’università ha conosciuto molti amici, il suo professore di sociologia l’ha aiutata a integrarsi e le ha offerto un lavoro da assistente per una ricerca sulla social network analysis in alcune scuole di Roma.
Quando passeggia per le strade di Roma, Qixin si sente finalmente se stessa, senza dover temere giudizi o pressioni. Ama respirare gli odori dei mercati di frutta e verdura, ammirare gli artigiani che condividono la loro arte con gli altri, per strada. Dettagli comuni e a volte poco importanti per i romani, sono i particolari che hanno fatto innamorare Qixin della città.
La studentessa ha deciso di vivere a Roma perché ama il tradizionalismo di questa città e sostiene che la capitale italiana sia un’insostituibile fonte di risorse, simbolo di una terra che lei crede pian piano riemergerà dallo sconforto e dalla crisi.