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Esclusiva

Gennaio 2 2020
Quel marciapiede pubblico (ma privato) di via Comano

Il marciapiede che da via Comano conduce alla Stazione Nuovo Salario è in stato di abbandono. Per i cittadini raggiungere la stazione è un’odissea. Il Municipio non può intervenire perché l’area appartiene a un privato, che però se ne disinteressa.

 

Andare all’aeroporto di Fiumicino per chi abita nel terzo municipio di Roma non è difficile, basta arrivare alla Stazione Nuovo Salario. Peccato, però, che il percorso per i pedoni non sia così semplice. Ci sono infatti due marciapiedi che ad oggi rappresentano un grande problema, danneggiando la funzionalità della stazione: quello a destra, andando verso i treni, è molto stretto e ha un guard rail vicino. Quello a sinistra, invece, è più ampio ma impraticabile a causa delle sterpaglie che lo hanno invaso.

Chi cammina per andare o tornare dalla stazione ha solo due opzioni a sua disposizione: procedere sul ristretto marciapiede di destra oppure sulla strada. Chi spinge un passeggino, sta su una sedia a rotelle o  trascina una valigia, è costretto a camminare in strada. Cosa pericolosa soprattutto di sera, perché le macchine e gli autobus che salgono dalla stazione percorrono una curva che impedisce di vedere bene i pedoni che camminano sul ciglio della carreggiata. 

Viste le condizioni del marciapiede, con la vegetazione incolta che cresce senza nessun intervento, verrebbe spontaneo chiedersi perché il municipio non intervenga. In realtà la vicenda è ancora più complessa, come rivela Matteo Pietrosante, presidente della commissione mobilità e lavori pubblici: «Quella zona e alcuni terreni di via Comano e l’area verde di Piazza Minucciano sono di un costruttore romano, Domenico Bonifaci. È tutto suo». Il Comune, per ovviare a questa mala gestione dell’imprenditore interessato (coinvolto in alcune vicende giudiziarie, l’ultima di alcuni mesi fa), dovrebbe effettuare un esproprio. Esproprio che però non sembra essere una procedura facile da applicare. 

Secondo Pietrosante, per quella zona occorrerebbe un ripensamento generale che coinvolga il Comune e le ferrovie dello Stato «per rendere agibile realmente quella stazione. Bisogna creare un marciapiede degno di questo nome. Su quello esistente a stento passa una persona in carrozzella, molto spesso infatti i pochi avventurosi che prendono un treno nonostante l’handicap fisico vanno su strada». 

Il Municipio, che per quanto riguarda l’area ha le mani legate, è intervenuto nel quartiere con diversi lavori pubblici, come la sistemazione dei marciapiedi e l’abbattimento delle barriere architettoniche su via Seggiano e su via Comano. Anche piazza Minucciano è stata coinvolta da questi lavori ma, come ha rivelato Pietrosante, l’area verde qui presente non può essere gestita da enti pubblici, perché di proprietà di Domenico Bonifaci. 

Il piccolo parco di piazza Minucciano, che si trova davanti la scuola media “Ettore Majorana”, infatti pur essendo un luogo pubblico non viene curato dall’imprenditore che ne ha la proprietà. L’area verde viene – per quanto possibile – resa decorosa e fruibile grazie ad alcuni interventi del municipio, che però non possono intervenire come vorrebbero; dal gruppo dei commercianti della zona, che si autotassano per pagare un giardiniere e dal gruppo “Retake” che organizza eventi con l’intento di migliorarla. 

Il marciapiede per andare alla Stazione Nuovo Salario non è quindi l’unica area pubblica del quartiere che vede un disimpegno da parte del costruttore romano nel gestirla. Entrambe le aree del terzo municipio sono destinate al pubblico ma di proprietà di un privato, che però impedisce la fruizione di queste da parte dei cittadini.