La cerimonia degli Oscar, che si è tenuta all’alba di oggi, ha avuto diversi momenti degni di essere raccontati. Possiamo dividerli in tre tipologie: momento emozionante, momento polemica e momento divertente.
Il momento emozionante della cerimonia si è avuto quando Steven Spielberg è salito sul palco per ricordare tutti i nomi delle celebrità che sono venute mancare nell’anno appena passato. Billie Elish ha accompagnato le immagini con le note commoventi della canzone dei Beatles Yesterday. Il primo volto comparso è stato quello del giocatore di basket Kobe Byan. Anche Spike Lee ha voluto ricordare l’atleta da poco scomparso, e lo ha fatto indossando una giacca che lo omaggiava.
Di momenti polemici ve ne sono stati diversi. I più degni di nota vedono protagonisti gli attori Brad Pitt e Natalie Portman e la cantante Janelle Monáe. Il primo, vincendo il premio come miglior attore non protagonista, ha iniziato il suo discorso di ringraziamento citando un personaggio di cui si è parlato molto nelle ultime settimane, nell’ambito del processo di impeachment di Donald Trump. «Mi hanno detto che ho solo 45 secondi, che sono 45 secondi in più di quelli che il Senato ha dato a John Bolton questa settimana”. Natalie Portman invece durante la sfilata sul red carpet, ha dichiarato di aver indossato un cappotto con sopra ricamati i nomi delle registe “snobbate” quest’anno alle nomination degli Oscar: Lorene Scafaria, Lulu Wang, Greta Gerwig, Marielle Heller, Melina Matsoukas, Alma Har’el, Céline Sciamma e Mati Diop. Janelle Monáe durante la sua performance sul palco ha cambiato il testo della sua canzone “Come Alive” e da: «That’s when I come alive like a schizo running wild» è diventato «It’s time to come alive because the Oscars is so white» («È ora di svegliarsi, perché gli Oscar sono troppo bianchi»).
Tra i momenti divertenti quello più significativo è il discorso di ringraziamento del regista di Parasite quando è venuto a ritirare l’inaspettato premio come miglior film: “Pensavo di aver finito col miglior film straniero, ormai mi ero rilassato!”.
L’intervento di Joaquin Phoenix tocca invece diverse corde; dopo averci abituato nei Golden Globes e ai BAFTA a dei discorsi molto politici, ieri sera ha invece preferito proferire delle parole concilianti, ricordando come ogni battaglia per i diritti civili o politici possa essere ricondotta alla lotta contro l’ingiustiza. Egli si è infine commosso riconoscendo di essere stato un cattivo per tutta la vita, ma ora ha detto di essere grato a tutti coloro che nonostante tutto hanno deciso di dagli una seconda possibilità.
Durante la serata è stata annunciata l’apertura del Museo dell’Academy, dedicato alla storia dell’industria cinematografica statunitense. L’inaugurazione è prevista per il 14 dicembre di quest’anno. Nel museo saranno esposte 12 milioni di foto, 190mila video, 80mila sceneggiature, 61mila poster e 104mila oggetti di scena.