È iniziato il voto al Senato per la richiesta di processo a Matteo Salvini sul caso Gregoretti. L’ex ministro dell’Interno è accusato di sequestro di persona aggravato nei confronti dei 131 migranti bloccati per quattro giorni sulla nave militare lo scorso luglio, prima dello sbarco ad Augusta. Si trattava di migranti recuperati qualche giorno prima nel Mediterraneo centrale. La nave è rimasta ferma per decisione del leader leghista, mentre le condizioni dei passeggeri peggioravano.
È la seconda volta che Matteo Salvini viene accusato di sequestro di persona per aver impedito lo sbarco di passeggeri che si trovavano a bordo di navi della Marina militare italiana. La prima accusa gli era stata rivolta un anno fa dallo stesso tribunale dei ministri che lo accusa oggi, quello di Catania. All’epoca la denuncia riguardava il blocco in porto della nave Diciotti e delle 144 persone che si trovavano a bordo dell’imbarcazione. Come è avvenuto in questi giorni, il tribunale chiese al Senato l’autorizzazione a procedere contro Matteo Salvini, però Palazzo Madama respinse la richiesta.
In entrambi i casi l’ex ministro dell’Interno ha sempre usato il trattenimento dei migranti a bordo delle navi come strumento per costringere gli altri paesi europei ad accoglierli. La strategia aveva funzionato almeno in parte, dato che in entrambi i casi alcuni paesi europei e la Chiesa cattolica si erano resi disponibili all’accoglienza.
Per il caso Gregoretti Fratelli d’Italia e Forza Italia presenteranno un ordine del giorno per cercare di ribaltare l’esito della Giunta, che il 20 gennaio aveva votato a favore del processo. Per salvare il leader leghista, però, servono 161 voti e i senatori dell’opposizione sono solo 139. La maggioranza è pronta a dire sì all’udienza, mentre gli alleati del centrodestra si oppongono.
Matteo Salvini ha twittato: «Pronto per intervenire in Senato, a testa alta e con la coscienza pulita di chi ha difeso la sua terra e la sua gente» e ha continuato citando il poeta Ezra Pound: «Se un uomo non è disposto a lottare per le proprie idee, o le sue idee non valgono nulla, o non vale nulla lui».
Il leader della Lega ha ribadito ai suoi parlamentari di non votare no al processo, ma al massimo di astenersi. Matteo Renzi, invece, ha assicurato che i suoi voteranno a favore.
Il voto – a maggioranza assoluta dei componenti del Senato – dovrebbe essere definitivo in serata.