Viaggiare è sempre una buona idea, e l’estate è la stagione giusta. Quest’anno però sarà diverso. In pochi avranno già organizzato una partenza, non tutti lasceranno le proprie città, e in pochissimi si spingeranno oltre i confini nazionali. C’è però un altro modo per vedere posti nuovi. Se una pandemia, che sembra essere uscita da una pellicola di Steven Soderbergh o dalla penna di Michael Crichton è riuscita a sovvertire le nostre vite, allora possiamo trovare nuovi modi per esplorare luoghi lontani, o respirare l’aria di mare.
Se per voi l’estate è ballare fino alle prime luci dell’alba la meta giusta è Ibiza. L’isola delle Baleari è la location di “White Lines”, prodotta da Netflix e disponibile sulla piattaforma già dal 15 maggio. Il corpo di un giovane DJ originario di Manchester riappare in un terreno di arida campagna dopo 20 anni dalla sua scomparsa, e la sorella decide di partire per l’isola per scoprire cosa è successo. Mentre indaghiamo assieme alla protagonista, possiamo riempirci gli occhi delle bellezze dell’arcipelago spagnolo, e vivere le lunghe notti bianche che hanno reso Ibiza la meta preferita dei giovani europei.
Con poco viaggio possiamo godere di un affresco partenopeo con Napùl, (Alessandro Polidoro Editore, pp. 260, 15 euro) una asciutta raccolta di racconti con «un nome che sta a metà tra Napoli e Kabul» in cui lo scrittore Marco Perillo riesce a far emergere una città in guerra quotidiana, «perennemente a cavallo tra presente e passato, oriente e occidente, slanci poderosi e cadute dolorosissime». Nelle sue pagine si incontrano le esistenze più disparate: un ragazzo che riscopre un antico mito ellenico; babygang in azione contro un autobus fermo nel traffico; un padre malavitoso che osteggia il fidanzamento della figlia; una madre costretta a far arrestare il figlio violento e tossicodipendente; il tragicomico destino di un boss malavitoso e quello beffardo di un trans nel giorno della strage di Parigi; e altro ancora, storie realiste e grottesche, drammatiche e comiche, uno spaccato di città e di realtà che vale la pena di essere ascoltato.
Una Roma di fine impero, fra palazzi opulenti e gabbiani che rovistano nella spazzatura fa invece da sfondo a Odio (Mondadori, pp. 528, 20 euro) di Daniele Rielli. Un viaggio divertente e paradossale dietro le quinte del potere e dei media in cui Marco De Sanctis, il protagonista, ha trovato e perso l’amore e si è dovuto ripensare da zero, accettando che la nostra è l’età della tecnologia, fino a fondare Before, un’azienda che si occupa di Big Data in grado di prevedere il comportamento di milioni di consumatori. «Mio nipote dice sempre che vorrebbe essere famoso. Io no, lo sono già stato e non mi è piaciuto per niente. Oggi sono l’esatto contrario di una persona famosa, sono qualcuno che nessuno conosce, ma che vi conosce tutti, ad uno ad uno, meglio di come conoscete voi stessi.»
Se invece tutto ciò che desiderate in estate è prendervi una pausa dal lavoro o dallo studio, e le uniche attività che fareste è sdraiarvi sotto l’ombrellone, gustarvi lo struscio dei bagnanti che passeggiano sul bagnasciuga, e rinfrescarvi gettandovi nelle acque blu che bagnano le nostre coste, allora accendete Netflix e recuperate “Summertime”, una serie che vi porterà nella rovente riviera romagnola per seguire le nostre estati iper-local, condite da tutti quegli amori fragili che nascono nel microcosmo degli stabilimenti balneari.
I Navigli Milanesi raccontano invece la rocambolesca storia di Ettore Lisio, uno scrittore di successo che decide di cambiare mestiere. È Spigole di Tito Faraci, (Feltrinelli, pp. 208, 16,50 euro). Ogni mattina Ettore deve farsi venire un’idea per levare il suo protagonista dai guai in cui lo ha lasciato il pomeriggio prima. Finché, un giorno, non gli viene nessuna idea. E smette di cercarla, deciso ad abbandonare il proprio mestiere per aprire una pescheria nella sua Milano. «Sono stanco» spiega agli amici perplessi, «di dovere sempre avere nuove idee e dopo essere sempre criticato, magari perché sono troppo nuove… o troppo vecchie. O troppo medie. D’ora in poi non farò che chiedere: vuoi una spigola? Ti do una spigola, fine. Funziona così, con la gente semplice.» Ma il protagonista pagherà caro questo errore e riuscirà a capire che in fondo la vita delle persone è fatta sempre di problemi e soluzioni da trovare. A fare da sfondo alla trama una Milano misteriosa che lo porta a sfidare il racket del mercato ittico della città, sperimentando in prima persona che essere presi a pugni davvero è molto diverso da una scazzottata coreografata in uno dei suoi libri.
Se cercate una location dai colori accesi, atmosfere vintage e tutto il calore della Spagna continentale allora atterrate con Netflix a Madrid con la quinta e ultima stagione di “Le ragazze del centralino”. La serie spagnola è ambientata tra gli anni ‘20 e ‘30 del secolo scorso e vede protagoniste quattro giovani donne che vengono assunte come operatrici per la prima grande compagnia telefonica nazionale. La lotta delle protagoniste per affermare la propria indipendenza di donne, si svolge in un periodo ancora profondamente maschilista, ma la location sprigiona tutto il fascino iberico, e i costumi di quegli anni non fanno che ampliarne l’encanto.
Nella penombra dei boschi delle alpi svizzere è ambientato invece L’enigma della camera 622 (La nave di Teseo, pp. 648, 22 euro) il nuovo romanzo di Joel Dicker, l’enfant prodige della letteratura elvetica balzato all’attenzione del pubblico mondiale per La verità sul caso Harry Quebert. Al Palace de Verbier, lussuoso hotel alpino fuori Ginevra, si sta tenendo l’annuale festa di una importante banca d’affari della città, si sta per nominare il nuovo presidente. La notte della elezione, un omicidio nella camera 622 scuote il Palace de Verbier, la banca e l’intero mondo finanziario svizzero. Il romanzo, uscito da poche settimane conferma la ricetta di Dicker, abile costruttore di incastri narrativi, doppie o triple verità che svelano man mano giochi di potere, segreti di famiglia, inganni, tradimenti e gelosie.
Salendo ancora più a Nord potremmo visitare una capitale europea. Ad esempio Londra, con la serie tv “Gangs of London”, in uscita il 6 luglio su Sky Atlantic. Della trama sappiamo solo che osserveremo, mantenendo un sicuro distanziamento, le violente contese tra organizzazioni criminali e bande rivali che si svolgono nella metropoli inglese. Tra un omicidio e una sparatoria, potremmo visitare la capitale del Regno Unito, con i suoi moderni grattacieli, le villette a schiera della periferia, i rustici pub, e le vaste campagne, dove, fino a non troppo tempo fa, i lord si lanciavano nella tipica caccia alla volpe.
Due case a picco sul Mare del Nord, è la Norvegia l’ambientazione di Eredità (Fazi Editore, pp. 374, 18,50 euro). Quello di Vigdis Hjorth non è un romanzo facile. Quattro fratelli. Un testamento. Al momento di spartire l’eredità fra i quattro figli, una coppia di anziani decide di lasciare le due case al mare alle due figlie minori, mentre Bård e Bergljot, il fratello e la sorella maggiori, vengono tagliati fuori. Il confronto attorno alla divisione dell’eredità sarà l’occasione per rompere il silenzio, per raccontare la storia che i familiari per anni hanno rifiutato di sentire. Per dividere con loro l’eredità, o il fardello, che hanno ricevuto dalla famiglia. Per dire l’indicibile. «La più grande storia letteraria scandinava degli ultimi vent’anni» secondo il New Yorker.
Se voleste invece spingervi ancora più in là, magari verso Est, allora la serie che fa per voi è “The Great”, un prodotto disponibile su Rakuten TV dal 18 giugno, che vi catapulterà nell’antico impero dello Zar di Russia, per seguire le vicende di una nobile protagonista, Caterina II, conosciuta anche come Caterina la Grande. La serie racconta, in chiave umoristica, l’ascesa della sovrana, e lo spettatore, tra una risata e l’altra, potrà immergersi nella vita di corte di uno degli imperi più longevi della storia, e dare un’occhiata alle sterminate pianure della taiga russa.
Dalla Russia possiamo attraversare il pacifico e sbarcare in America, più precisamente a Los Angeles, meta ambita dagli amanti del surf, di Hollywood e dai fan di “Baywatch”. È nella città degli angeli infatti che si svolgono le avventure di Lucifer Morningstar, l’eccentrico protagonista della serie “Lucifer”. La serie racconta di come il diavolo, stanco di regnare all’inferno, decide di trasferirsi a Los Angeles, dove gestisce un esclusivo night-club, e si intrattiene a risolvere casi di omicidi. Con Lucifer possiamo vedere le spiagge, i palazzi, le ville e i vicoli più bui della famosa città californiana.
«Lancinante come un grido, nostalgico come una lettera d’amore, Ohio (Einaudi Stile Libero, pp. 544, 21 euro) è il grande romanzo dei nostri anni» per il New York Times Book Review. Nel libro di Stephen Markley durante una notte d’estate, quattro ex compagni di liceo si ritrovano per caso nella città che hanno lasciato da tempo. Raccontando, ciascuno, un pezzo di verità, scopriranno prima dell’alba il segreto che ha segnato le loro vite. È un posto dimenticato da Dio, la città fittizia di New Canaan, Ohio, escamotage letterario che permette all’autori di raccontare l’America profonda e disillusa degli stati centrali. Dopo il diploma, dieci anni fa, se ne sono andati tutti. Bill, attivista disilluso con una passione per i guai; Stacey, una dottoranda che ha imparato ad accettare la propria omosessualità; Dan, reduce dall’Iraq segnato nel corpo e nella mente; Tina, ex cheerleader fragile e amareggiata. Ma la notte in cui le traiettorie dei quattro giovani si incrociano di nuovo, passato e presente, i giorni del liceo carichi di promesse e le disillusioni dell’età adulta, fanno contatto ed esplodono.
Se preferite la costa atlantica allora accendete Apple Tv, dove, dal 10 luglio, verrà trasmessa “Little Voice”, un prodotto nato da un’idea della cantante e attrice Sara Bareilles, in collaborazione con il noto regista J. J. Abrams. La serie è stata descritta come una lettera d’amore alla diversità musicale di New York. È proprio New York la città che visiteremmo seguendo le avventure della giovane protagonista interpretata da Brittany O’Grady. Se la vostra vacanza tipo è girare per i locali di una grande metropoli, ascoltando buona musica, insieme a giovani compagni d’avventura, allora Little Voice è il viaggio fatto per voi.