Ornella Muti, Lorena Cesarini, Drusilla Foer, Maria Chiara Giannetta, Sabrina Ferilli: cinque nomi che rispecchiano l’anima mista, tra presente e passato, di questo 72° Festival.
«Sono molto emozionata, spaventata, nervosa e felice. Grazie per avermi scelta, è un onore e spero di fare bene quello che devo fare». Tocca dunque a Ornella Muti l’onore del debutto, martedì 1 febbraio. Una delle attrici più note del cinema italiano degli anni Settanta e Ottanta, nel corso della sua carriera lavora con registi del calibro di Dino Risi, Marco Ferreri, Ettore Scola, John Landis, e ovviamente Mario Monicelli, a cui deve il suo primo grande successo nazionale Romanzo Popolare (1974). È Damiano Damiani, però ben quattro anni prima, a creare il mito di Ornella Muti, inventando il nome d’arte di Francesca Romana Rivelli, ispirato a due personaggi delle opere di Gabriele D’Annunzio.
Al di là di una breve incursione nel mondo della musica, con l’incisione di alcuni singoli, è adesso a Sanremo soprattutto come icona culturale e infatti ha già fatto parlare molto di sé. Oltre l’esposizione a favore della cannabis legale dei giorni scorsi, ha già compiuto anche una scelta significativa rinunciando a farsi vestire dall’amico Giorgio Armani in favore di case di moda meno conosciute ma più sostenibili e prive di pelli animali.
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