Calci, pugni, spintoni e parole violente coinvolgono Auggie, il protagonista del film Wonder, che nasce con una deformazione facciale dovuta alla sindrome di Treacher Collins. L’incontro in un bar con una bambina che subisce bullismo, a causa di una malformazione al viso, ispira il racconto della scrittrice Raquel Jaramillo Palacio. È una storia che riguarda non solo i disabili, ma «un adolescente su due» secondo l’Osservatorio indifesa 2021 realizzato da Terre des Hommes e OneDay, reti per la difesa dei bambini.
La storia di Vincenzo Vetere, presidente dell’Associazione contro il bullismo scolastico, l’Acbs, ne è un esempio. È vittima di bullismo dalla prima elementare al quinto superiore. «Sei un morto di fame, pensi che qualcuno può interessarsi a te?». Sono parole che non dimentica. Il tono della voce si incupisce al ricordo di un giorno. Entra in aula e vede gli screenshots di una chat con la ragazza della quale si è infatuato su tutti gli schermi: è un profilo fake creato dai compagni per colpirlo.
«Tutto passa, è una situazione normale»: un pensiero che non lo abbandona. Un giorno chiede ad un amico: «sei vittima anche tu?». La risposta è: «no, perché dovrei subire?». Comincia così un percorso di «consapevolezza» che «esplode» quando ascolta la notizia alla radio di un ragazzo che si è «ammazzato»: un «epilogo da evitare a tutti i ragazzi». Aiutarli diventa l’obiettivo della sua vita.
Vincenzo non è preparato sul fenomeno, ma non molla. Studia la normativa delle onlus, le organizzazioni non lucrative di utilità sociale, cerca volontari e fonda l’Acbs il 9 febbraio 2015 a Magnago, provincia di Milano. «È un progetto mirato all’ascolto della vittima che coinvolge la famiglia e soprattutto la scuola con l’aiuto di operatori nel settore».
Anche Rossella Bottaro — social media strategist dell’associazione italiana di prevenzione al bullismo e al sexting, l’Aics — racconta il ruolo decisivo della scuola: «fare aprire gli studenti», evitare l’hikikomori, il fenomeno che vede i ragazzi «non uscire dalla stanza», risucchiati dalla tecnologia. È un progetto, fra molti, che stabilisce, da dicembre 2021 a maggio 2022, «una serie di incontri orientati all’educazione e ai rischi del digitale» in più di cento scuole d’Italia.
«Contatti che sono come carezze per chi subisce». È così che Vincenzo Vetere torna a parlare delle segnalazioni. Sono 320 le richieste di aiuto da marzo 2021 a gennaio 2022 di bullismo e cyber-bullismo: «due fenomeni non separabili» che interessano ragazzi di tutte le età. «Il picco è nella scuola media». A chiamare sono la mamma e i nonni, quando telefona il papà «la storia è andata oltre».
Un caso «è entrato nel cuore» nell’esperienza del presidente Acbs: un disabile, affetto dalla sindrome di autismo, costretto dai compagni di scuola ad atti osceni, tenta il suicidio. È l’associazione a salvarlo. È uno dei molti episodi che stimola Vincenzo nel proseguire il «percorso di sensibilizzazione».
«Lasciare il telefono a casa», una sfida per gli studenti per «capire come ti senti e come impegni il tempo dopo ventiquattro ore lontano dai social» e da qualsiasi interazione virtuale. L’evento del 23 gennaio 2022 segna un ritorno alla vita sociale per evitare i pericoli della rete.
Il manuale in uscita a marzo 2022 descrive i risultati raggiunti in «7 anni di volontariato» dall’associazione Acbs: ora il presidente Vincenzo Vetere, come Auggie in Wonder, è un esempio di riscatto…per tutti.
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