I visitatori della Biennale di Venezia 2022, si riconoscono dalla polvere, posata sulle scarpe di pelle, cuoio e di tela che indossano. Ore di passeggiate sul terreno ciottolato dei Giardini di Sant’Elena creano così l’indizio perfetto. Chi è appassionato d’arte lo si riconosce subito.
La centocinquatanovesima edizione ha aperto le sue porte in esclusiva a giornalisti ed invitati d’onore da tutto il mondo, mentre gli appassionati potranno vederla a partire dal 23 aprile e fino al 27 novembre. Venezia è già affollata: in questa settimana la città è presa d’assalto in attesa di sabato. Lunghissime le file di invitati ai Giardini della Biennale. Le code per il padiglione Francia, Gran Bretagna, Germania e Stati Uniti non smettono di manifestarsi, questo potrebbe indicare già quale potrebbe essere il vincitore di questa edizione coinvolgente. Il Padiglione Russia è chiuso. Il curatore si è dimesso in segno di protesta contro la guerra in Ucraina e gli artisti hanno appoggiato questa scelta. L’arte non è immune alla guerra
Lo spazio dedicato alle donne è la grande novità di questa Biennale. Il quadro di Maria Prymachenko atista Ucraina esposto nel padiglione centrale dei giardini di Sant’Elena salta subito agli occhi. “I lavori si distinguono per uno stile fiabesco che sembra il diretto antagonista del più sobrio linguaggio artistico sovietico del novecento” viene scritto nella descrizione del suo quadro. Artista nata in un villaggio vicino Kiev, si dedica all’arte a partire dagli anni trenta. Importantissima la sua presenza in questa Biennale che indica una ripartenza che dovrà accadere anche una volta finita la guerra.
“è un palazzo di quadri” il padiglione del Brasile. “Con il cuore che esce dalla bocca” è il titolo della mostra che vedrà protagonista l’artista brasiliano Jonathas de Andrade con la curatela di Jacopo Crivelli Visconti” un’installazione fatta di dodici grandi patchwork, Lavoro a maglia o di cucito formato da pezze di vario tipo e colore unite insieme.
Le bandiere dei padiglioni sventolano e si entra in un mondo di mosaico rosa e azzurro, questa l’Ungheria rappresentata da Zsofia Keresztes nata a Budapest nel 1985. La sua arte complessa si unisce alla generazione dei giovani – il suo lavoro combina l’analogico con il virtuale racchiudendosi in un estrema contemporaneità.
Poi gli Stati Uniti , l’artista afroameticana Simone Lee ha inaugurato la mostra portando una lettera scritta dal presidente americano Joe Biden e letta dall’incaricato d’affari presso l’ambasciata Usa in Italia, Thomas Smitham “Congratulazioni per la tua storica partecipazione al Padiglione Stati Uniti – recita il messaggio dalla Casa Bianca all’artista –. Devi esserne molto fiera, io e la first lady siamo onorati che tu possa rappresentare la nostra Nazione in un’esposizione così importante”.
La narrazione di questa Biennale si articola su tematiche universali, dall’identità di genere, alla relazione tra gli individui e le tecnologie, sempre più presenti nelle nostre vite come il padiglione della Corea. L’artista Yunchul Kim crea un universo dove le sue installazioni patafisiche mutano continuamente e sono influenzate da eventi cosmici, atmosfera, luce e natura.
Nel 2021 la Biennale ha avviato un percorso di rivisitazione di tutte le proprie attività secondo i principi di sostenibilità ambientale. Per il 2022, l’obiettivo è quello di estendere il raggiungimento della certificazione della “neutralità carbonica” è una città in festa la laguna veneziana.