L’Italian Sport Awards assegna un premio alla carriera di Luciano Moggi, l’ex d.g. della Juventus radiato nel 2018 dal mondo del calcio. Una carriera costellata di successi – su tutti uno scudetto e una Coppa Uefa ai tempi del Napoli di Maradona e cinque scudetti e una Champions League vinti alla guida della Juventus – ma terminata con lo scandalo di Calciopoli, che gli è costato la radiazione. Ed è per questo che il premio – patrocinato da Coni, Sport e Salute, Leghe di serie B e C – ha provocato indignazione generale.
L’Italian Sport Awards, che andrà in scena il 19 dicembre con una cerimonia di Gala al teatro Augusteo di Salerno, dichiara a Zeta che «il giudizio della giuria è insindacabile e non verranno comunicati i nomi di chi ne ha fatto parte». Il Coni in un primo momento è apparso sorpreso, come se non fosse stato a conoscenza del premio a Moggi. Da Roma scaricano le responsabilità sulla delegazione campana. Il presidente del Coni campano, Sergio Roncelli, è stupito: «Mi sembra strano che Moggi possa ricevere un tale premio. Sono andato molte volte a quel convegno, ma non ero a conoscenza di questo fatto. Valuteremo se ritirare il patrocinio».
Intorno alle 12, dopo la segnalazione di Zeta, arriva il comunicato stampa del sito del Coni: «Il CONI, in relazione ad alcune notizie diffuse impropriamente nelle ultime ore, comunica di non aver concesso alcun patrocinio relativamente all’evento Festival del Calcio Italiano–Italian Football Awards 2022, e di aver diffidato l’organizzazione dall’indebito utilizzo del logo dell’Ente, chiedendone l’immediata rimozione da ogni tipo di comunicazione legata a tale manifestazione». Arrivata all’undicesima edizione dell’evento, l’Italian Sport Awards non ha risposto per commentare lo sviluppo di questa vicenda.
Anche gli uffici di Milano, dove ha sede la Serie B, confermano. «Abbiamo ritirato il patrocinio ieri mattina, appena abbiamo appreso che il Premio sarebbe stato assegnato a Moggi». La motivazione? «Non condividiamo i valori che hanno portato alla sua premiazione». A Firenze, invece, dove ha sede la lega di C, la notizia del premio a Moggi assomiglia a un brusco risveglio. «Non sappiamo niente, al momento ci cogliete impreparati», è la risposta dell’addetto stampa. Dopo un’ora ecco la rettifica: «Anche noi abbiamo ritirato il patrocinio». Abbiamo provato a chiedere delle evidenze del patrocinio concesso dal Coni all’organizzazione, ma il telefono dell’Italian Sport Awards dalle 12 circa, orario di pubblicazione della nota del Coni, squilla a vuoto.
«Se i premi me li danno, io perché non dovrei ritirarli?». Risponde così in esclusiva a Zeta Luciano Moggi, in merito al premio alla carriera. «Io ho titolo a prendere tutti i premi che voglio. In due processi non hanno saputo trovare l’illecito perché per il processo sportivo il campionato è regolare e nessuna partita è stata alterata, mentre nel processo ordinario il reato è stato considerato a consumazione anticipata». (n.d.r. con sentenza del 2018 la giustizia italiana lo ha radiato in via definitiva dal mondo del calcio).
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L’Istituto per il credito sportivo, riportato da alcuni siti come patrocinante, ha diramato una nota dove smentisce il suo legame con l’organizzazione: «In relazione a quanto erroneamente diffuso da alcuni organi di stampa, l’Istituto per il Credito Sportivo non è coinvolto nell’organizzazione degli Italian Sport Awards. Non è stato dato seguito alla richiesta di patrocinio e in nessun modo è stato prestato il consenso per l’utilizzo del nome oltre che del logo». A differenza di quanto successo con il Coni, l’istituto non ha proceduto per vie legali in quanto il simbolo non era presente sul sito dell’evento.
A seguito delle prese di posizione di coloro che risultavano patrocinanti, in modo particolare del Coni, gli organizzatori dell’evento, attraverso un post apparso su un profilo social del responsabile dell’ufficio stampa di Italian Sport Awards, hanno comunicato che il premio alla carriera, assegnato a Luciano Moggi, è stato revocato.