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Esclusiva

Febbraio 19 2023.
 
Ultimo aggiornamento: Febbraio 20 2023
Gli insegnanti no-vax non sono stati schedati dall’FBI né licenziati

Il sito Renovatio21 riprende l’articolo pubblicato da The Defender, che accusa le autorità federali di aver raccolto le impronte digitali degli insegnanti no-vax, licenziati per non essersi vaccinati

Gli insegnanti no-vax non sono stati schedati dall’FBI né licenziati

Articolo: Impronte digitali degli insegnanti non vaccinati inviate all’FBI, tradotto dal sito Renovatio21. L’originale è Fingerprints of Unvaccinated NYC Teachers Sent to FBI, Affidavit Says, di Michael Nevradakis

Debunking della notizia

Il 16 febbraio scorso, il sito Renovatio21 ha tradotto un articolo ripreso da un altro sito statunitense, The Defender – Children’s Health Defense, fondato dall’avvocato ambientalista Robert F. Kennedy jr, noto per le sue posizioni no-vax. L’articolo, scritto dal Ph.D. Michael Nevradakis, sostiene che «gli insegnanti di New York City non vaccinati sono stati “segnalati” con “codici problematici” e le loro impronte digitali sono state inviate all’FBI», quando nella città di New York vigeva l’obbligo vaccinale per insegnanti e personale scolastico, revocato il 10 febbraio scorso. Inoltre, nell’articolo si afferma anche che il DOE avrebbe licenziato educatori e personale scolastico che avesse rifiutato l’inoculazione del vaccino, in seguito alle segnalazioni effettuate dall’FBI sulla base delle impronte digitali raccolte.

L’articolo parte da «una dichiarazione giurata del giugno 2022 scritta da Betsy Combier, presidente del gruppo di difesa del giusto processo Advocatz, che descriveva in dettaglio come il Dipartimento dell’Istruzione della città di New York (DOE) ha segnalato insegnanti non vaccinati senza prove di cattiva condotta e ha inviato le loro informazioni, comprese le impronte digitali «alle banche dati nazionali sia del Federal Bureau of Investigation che della State Division of Criminal Justice Services [di New York]».

Nello specifico, la notizia viene ripresa e diffusa anche da altri siti statunitensi come il New York Post, Fox News e The Washington Free Beacon, ma la vicenda non viene menzionata sui canali di informazione tradizionali, né sui siti ufficiali dell’FBI e del DOE della città di New York.

Inoltre, nel diffondere tale dichiarazione, Renovatio21 non rivela quando il DOE avrebbe segnalato gli insegnanti non vaccinati all’FBI, né tantomeno quando sarebbe avvenuto il rilevamento delle impronte digitali da parte delle autorità federali. Invece, ai fini del rilevamento delle impronte digitali da parte dell’FBI, nel documento Next Generation Identification (NGI) – Retention and Searching of Noncriminal Justice Fingerprint Submissions, l’autorità federale afferma che «questa conservazione e ricerca delle impronte digitali civili è autorizzata solo per quegli individui il cui impiego, licenza o altro vantaggio richiede che l’individuo non commetta un’azione criminale proibita. Inoltre, a questi soggetti viene fornita un’informativa sulla privacy e altri effettivi avvisi relativi alla conservazione e alla ricerca delle loro impronte digitali».

Inoltre, lo stesso documento federale precisa che «dopo che all’individuo è stata notificata la raccolta delle impronte digitali civili, il processo inizia con la presentazione delle impronte digitali all’FBI da parte di un’agenzia autorizzata». Ma l’FBI ha l’autorità legale di raccogliere, conservare e scambiare informazioni biografiche e biometriche per scopi penali, civili e di sicurezza nazionale. In particolare, si fa riferimento al Security Clearance Information Act, che «consente ad alcune agenzie federali di condurre controlli dei precedenti [penali] basati sulle impronte digitali per aiutare a determinare l’idoneità all’accesso a informazioni classificate e compiti di sicurezza nazionale».

Sempre nel documento NGI di cui sopra, l’FBI fa riferimento anche ad altre leggi federali, come il National Child Protection Act, che «forniscono ai governi statali e locali l’autorità di condurre controlli dei precedenti basati sulle impronte digitali di coloro che lavorano con popolazioni vulnerabili, come bambini, anziani e disabili».

Dal momento che lo stato di New York aveva imposto l’obbligo vaccinale per legge, relativo a determinate categorie professionali come insegnanti e personale scolastico, avrebbe facoltà di disporre la raccolta delle impronte, ma solo se in presenza di un pericolo accertato per i soggetti fragili menzionati dal National Child Protection Act.  

Al fine di evitare un utilizzo improprio delle impronte raccolte da parte di soggetti non autorizzati, il NGI prevede una forte tutela della privacy dei soggetti a cui è stata richiesta la raccolta delle impronte, in quanto «nel caso in cui un utente autorizzato della giustizia penale invii impronte digitali che corrispondono a quelle civili conservate, l’autorità penale riceverà solo informazioni biografiche limitate associate all’individuo, come nome e data di nascita».

Inoltre, in caso di accesso improprio ai dati o di uso improprio delle informazioni nel sistema, come la ricerca elettronica non autorizzata delle impronte digitali civili, «sia l’Advisory Policy Board (APB) del Criminal Justice Information Services (CJIS) che il National Crime Prevention and Privacy Compact Council hanno istituito comitati sanzionatori per affrontare il possibile uso improprio».

Tuttavia, le accuse mosse dalla Combier e dagli altri siti che rilanciano la notizia, tra cui Renovatio21, non hanno un riscontro rispetto alle misure di contenimento del Covid-19 disposte dal DOE, in quanto il New York Times afferma che «circa 8.000 dipendenti hanno rifiutato di essere vaccinati e sono stati messi in congedo non retribuito. […] Coloro che non lo faranno saranno esclusi dall’accesso alle scuole e messi in congedo non retribuito, con assicurazione sanitaria, per un anno».

Nell’articolo pubblicato da Renovatio21, viene inserita anche la voce di Michael Kane, organizzatore nazionale di base per la difesa della salute dei bambini e fondatore di Teachers For Choice, il quale afferma che «gli educatori licenziati per aver rifiutato la vaccinazione non sono stati rimossi per cattiva condotta, ma piuttosto per non aver soddisfatto un requisito per l’occupazione».

Questa è un’affermazione falsa, in quanto «gli educatori che vengono vaccinati possono tornare a scuola dopo aver ricevuto una prima dose, e il signor De Blasio [ex sindaco di New York] ha affermato di aspettarsi che un certo numero di educatori e membri del personale ritornino nelle prossime settimane», scrive ancora il New York Times.

Dunque, le autorità non prevedevano né il licenziamento di coloro che rifiutavano di vaccinarsi (bensì la sospensione dello stipendio), e soprattutto «NGI rimuoverà le impronte digitali civili conservate nel caso in cui l’agenzia richiedente richieda la rimozione o la rimozione sia richiesta da un’ordinanza del tribunale», afferma l’FBI.

Per concludere, le affermazioni contenute nell’articolo ripreso e pubblicato da Renovatio21 sono frutto di una decontestualizzazione, fuorvianti e basate su informazioni errate o distorte.

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