«Qui c’è tutto quello di cui abbiamo bisogno. Le persone sono bellissime, mi trovo molto bene. Quando ci vediamo si nota che abbiamo una luce negli occhi, è perché stiamo bene». Anna ha 70 anni e al Centro Anziani Trastevere di Roma ha trovato una seconda casa. Frequenta i corsi di ballo sociale, nuoto e informatica e, nei ritagli di tempo, si prende cura dell’orto insieme ad altri iscritti tra cui Mario. Ha 80 anni, frequenta il centro anziani insieme alla moglie e mentre lei segue le lezioni di ballo, lui si assicura che la rughetta e le piantine di pomodoro crescano bene. «Chi vuole la verdura, la chiede e la raccoglie. Siamo tutti amici e ci divertiamo», racconta Mario.
C’è tanto verde nel giardino del centro anziani di viale Trastevere: ci sono le erbe aromatiche, lo zenzero, le violette, i gerani e i ciclamini. Le piante hanno dato una nuova vita a un posto che era in uno stato di semi abbandono, riqualificandolo. «Un ambiente bello ti aiuta a stare meglio», spiega Gianfranco Caldarelli, direttore del Centro Anziani Trastevere dal 2017. «Prima era un centro anziani tradizionale in cui si giocava a carte, si chiacchierava e la domenica si ballava con la musica di un cd. Il posto però aveva un potenziale inespresso. Così ho deciso di cambiare strategia e di trasformare il centro anziani in un centro culturale per la terza età offrendo diverse possibilità di attività: si fa teatro, ci sono i corsi di acquerello, acquagym, inglese, informatica e uso del cellulare. Inoltre, si lavora la ceramica, c’è un coro e anche una scuola di scacchi. Le persone che non sono interessate al classico gioco delle carte, qui trovano tante altre cose da fare».
Una rivoluzione quella portata avanti da Caldarelli: nel giro di pochi anni gli iscritti del Centro Anziani Trastevere sono passati da 137 a 730 di cui la maggior parte donne. L’età media è compresa tra i 70 e i 79 anni ma c’è anche chi di anni ne ha ben 98 e continua a frequentare regolarmente il Centro e chi, come Ezio ne compirà 67 il prossimo luglio. È iscritto da poco ma si è già integrato molto bene: «io sono un tipo un po’ chiuso, ora riesco ad aprirmi di più con le altre persone». Ezio frequenta il centro anziani insieme alla moglie: entrambi praticano il ballo sociale, uno tra i corsi più frequentati. «Il ballo sociale è un ballo di aggregazione e già questo allontana solitudine, ansia e depressione. Poi ci sono la musica che fa bene alla mente e i movimenti dolci che aiutano a contrastare osteoporosi, artrite e artrosi. Il fulcro di tutto è il divertimento. Qui non si fanno le gare, si passa un’ora o anche due in compagnia, e si va via col sorriso. Il ballo sociale è questo», spiega Efisio Pandino, insegnante di ballo sociale del centro anziani.
Un vero e proprio centro culturale quindi, in cui gli anziani non trascorrono il tempo passivamente ma hanno un ruolo attivo. «Ci sono tante persone che amano il teatro e il cinema ma non avevano occasione di mettere in pratica questa loro passione. Ora c’è un gruppo che li frequenta insieme. Un altro gruppo si riunisce per le camminate della salute: da soli non avrebbero svolto queste attività. C’è anche una sala espositiva in cui organizziamo delle mostre fotografiche con le immagini scattate dagli iscritti. È un centro culturale come non ce ne sono altri nel nostro territorio, è unico nel suo genere», spiega Gianfranco Caldarelli.
Le camminate della salute si svolgono ogni lunedì e «sono guidate da una nostra iscritta che fa la guida turistica: accompagna il gruppo gratuitamente e durante il cammino racconta loro tanti particolari storici, artistici e culturali della città», continua Caldarelli. Ma c’è anche un gruppo di lettura in cui i partecipanti leggono e discutono di libri, una scuola di bridge e un corso di uncinetto che Maria Pia frequenta dallo scorso gennaio. «L’uncinetto non era la mia passione: da ragazza non ho mai frequentato corsi quindi per me è stato tutto nuovo, sto imparando. Ho già realizzato una borsa con il cordonetto e adesso sto lavorando a una cappa da indossare durante l’estate. Abbiamo fatto anche una raccolta di lavori all’uncinetto: cappottini, cappelli e sciarpe per bambini e alcune cose per gli adulti e abbiamo consegnato tutto alla Basilica di Santa Sofia per mandarli in Ucraina in beneficenza», racconta Maria Pia. Il corso di uncinetto è tra le attività proposte direttamente dagli iscritti: «io mi sono inventato poco: ho ascoltato le persone e ho organizzato quello che tutti loro volevano fare», aggiunge il direttore Caldarelli. Myriam invece canta nel coro del Centro Anziani Trastevere. Ha 78 anni e, grazie al corso di acquerello tenuto dall’insegnante Leandro Vattani, sta riscoprendo la passione per la pittura accantonata in gioventù.
Forte anche la collaborazione tra il centro anziani e alcune associazioni del territorio come Trastevere Attiva con cui, nel periodo precedente alla pandemia, è stato organizzato un torneo di scacchi tra bambini e anziani. «È stato bellissimo vedere i piccoli che giocavano con gli anziani a scacchi preoccupandosi di non farli perdere», ricorda il direttore Caldarelli. Attualmente bambini e anziani lavorano insieme la ceramica nel laboratorio del Centro di viale Trastevere.
Molte delle creazioni realizzate durante i corsi di acquerello, uncinetto e ceramica vengono esposte nella “Bottega del Cuore”, uno spazio allestito all’interno di una graziosa casetta in legno posta nel giardino del centro anziani. Il ricavato proveniente dalle vendite e dalle donazioni aiuta i ragazzi in difficoltà dell’Ospedale Regina Margherita. «Con l’associazione Trastevere Attiva abbiamo riqualificato il cortile dell’ospedale e abbiamo creato un piccolo orto. Così gli anziani aiutano i giovani e i ragazzi si tengono occupati in attività salutari che li spingono a sentirsi nuovamente attivi».
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