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Esclusiva

Maggio 11 2023
«Non posso studiare se non ho un tetto sulla testa»

Ai piedi della statua di Minerva della Sapienza di Roma, da un accampamento di tende gli studenti manifestano contro il caro affitti

580 euro al mese per una stanza di 12 metri quadrati, un letto e una scrivania separati dal bagno da una tenda di tela. Questo è uno dei primi annunci che compare nei gruppi Facebook dove gli studenti sono alla ricerca di una casa. Con prezzi in costante aumento e una carenza di alloggi, i giovani hanno però deciso di manifestare. Al di sotto della statua di Minerva nel campus universitario della Sapienza a Roma, trascorrono le giornate in una fila di tende e materassini.

Romano, 21 anni e studente di lettere, Emilio Zanzi è uno degli organizzatori della manifestazione di Sinistra Universitaria. «Vogliamo riportare la protesta che è nata a Milano e rilanciarla anche a Roma. Il nostro è un tentativo di innesco», dice Emilio ricordando la manifestazione di fronte al Politecnico lombardo. È lì infatti che Ilaria Lamera, una studentessa dell’ateneo, ha inaugurato per prima la sua tenda contro la condizione abitativa degli universitari. Nei giorni successivi l’accampamento nel quartiere di Città Studi si è allargato quando altri ragazzi, tra cui anche il consigliere regionale del Partito Democratico Paolo Romano, si sono uniti con le loro tende.

Da Milano la protesta si è poi spostata anche a Roma, dove per i 50 mila studenti fuorisede la situazione non migliora. Il prezzo medio di una casa non scende al di sotto dei 500 euro e anche trovarne una disponibile può essere difficile. «Una stanza può arrivare a 700 euro e molto spesso la trovi, la paghi e vieni truffato. Sono centinaia i casi di studenti che, dopo mesi di ricerche, hanno trovato un alloggio solo grazie a lontane conoscenze dei genitori».

Nel campus universitario più grande d’Europa, la manifestazione dei collettivi studenteschi ha raccolto la vicinanza della rettrice Antonella Polimeni e del sindaco di Roma Roberto Gualtieri. «È uno scaricabarile penoso, vorrei evitare di scadere a un livello così basso», ha dichiarato il primo cittadino. «Siamo un Paese con pochi studentati, ma nel Pnrr ci sono le risorse per gli studentati e noi vogliamo realizzarne a Roma. C’è un mercato degli affitti drogato, non regolato».

Emblematica la situazione di Roma dove, a fronte di 3 mila persone senza fissa dimora e una sempre maggiore richiesta di alloggi studenteschi, 162 mila appartamenti rimangono sfitti in un rimpallo di responsabilità tra sindaci e ministeri. «Uno scaricabarile penoso, vorrei evitare di scadere a un livello così basso. Tutte le istituzioni dovrebbero fare la loro parte e affrontare questo problema», ha ribadito il sindaco di Roma Roberto Gualtieri in visita all’accampamento nel campus della Sapienza. Un’agenzia che medi tra domanda e offerta offrendo garanzie agli studenti, questa è la proposta avanzata dal comune di fronte ai giovani e presente nel suo programma elettorale. «Ogni forma di discussione e di possibili soluzioni è un segno positivo – commenta Emilio – ma è un problema che riguarda e tocca gli studenti. Speriamo che, almeno questa volta, nessuno di dimentichi di lasciarci un posto al tavolo».