580 euro al mese per una stanza di 12 metri quadrati, un letto e una scrivania separati dal bagno da una tenda di tela. Questo è uno dei primi annunci che compare nei gruppi Facebook dove gli studenti sono alla ricerca di una casa. Con prezzi in costante aumento e una carenza di alloggi, i giovani hanno però deciso di manifestare. Al di sotto della statua di Minerva nel campus universitario della Sapienza a Roma, trascorrono le giornate in una fila di tende e materassini.
Romano, 21 anni e studente di lettere, Emilio Zanzi è uno degli organizzatori della manifestazione di Sinistra Universitaria. «Vogliamo riportare la protesta che è nata a Milano e rilanciarla anche a Roma. Il nostro è un tentativo di innesco», dice Emilio ricordando la manifestazione di fronte al Politecnico lombardo. È lì infatti che Ilaria Lamera, una studentessa dell’ateneo, ha inaugurato per prima la sua tenda contro la condizione abitativa degli universitari. Nei giorni successivi l’accampamento nel quartiere di Città Studi si è allargato quando altri ragazzi, tra cui anche il consigliere regionale del Partito Democratico Paolo Romano, si sono uniti con le loro tende.
Da Milano la protesta si è poi spostata anche a Roma, dove per i 50 mila studenti fuorisede la situazione non migliora. Il prezzo medio di una casa non scende al di sotto dei 500 euro e anche trovarne una disponibile può essere difficile. «Una stanza può arrivare a 700 euro e molto spesso la trovi, la paghi e vieni truffato. Sono centinaia i casi di studenti che, dopo mesi di ricerche, hanno trovato un alloggio solo grazie a lontane conoscenze dei genitori».
Nel campus universitario più grande d’Europa, la manifestazione dei collettivi studenteschi ha raccolto la vicinanza della rettrice Antonella Polimeni e del sindaco di Roma Roberto Gualtieri. «È uno scaricabarile penoso, vorrei evitare di scadere a un livello così basso», ha dichiarato il primo cittadino. «Siamo un Paese con pochi studentati, ma nel Pnrr ci sono le risorse per gli studentati e noi vogliamo realizzarne a Roma. C’è un mercato degli affitti drogato, non regolato».
Emblematica la situazione di Roma dove, a fronte di 3 mila persone senza fissa dimora e una sempre maggiore richiesta di alloggi studenteschi, 162 mila appartamenti rimangono sfitti in un rimpallo di responsabilità tra sindaci e ministeri. «Uno scaricabarile penoso, vorrei evitare di scadere a un livello così basso. Tutte le istituzioni dovrebbero fare la loro parte e affrontare questo problema», ha ribadito il sindaco di Roma Roberto Gualtieri in visita all’accampamento nel campus della Sapienza. Un’agenzia che medi tra domanda e offerta offrendo garanzie agli studenti, questa è la proposta avanzata dal comune di fronte ai giovani e presente nel suo programma elettorale. «Ogni forma di discussione e di possibili soluzioni è un segno positivo – commenta Emilio – ma è un problema che riguarda e tocca gli studenti. Speriamo che, almeno questa volta, nessuno di dimentichi di lasciarci un posto al tavolo».