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Esclusiva

Dicembre 5 2023.
 
Ultimo aggiornamento: Dicembre 7 2023
Alessandro Villari

Originario di Galatina, Alessandro, ha trovato a Roma quella che per lui rappresenta casa. Il suo percorso parte dalla piccola provincia leccese dove frequenta il Liceo classico per poi proseguire gli studi triennali in lettere classiche a Lecce. Dopo aver terminato con il massimo dei voti i suoi studi si trasferisce in quella che per lui oggi è la “sua Roma” per proseguire gli studi magistrali ed evadere dalla realtà leccese, un po’ stretta per chi, come lui, sente il bisogno di evadere e sognare, un po’ più in la, un po’ più in grande. Ed è con Roma, i suoi monumenti, che confessa e giura di aver visitato tutti, che scopre una nuova bellezza, una nuova vita. Amante della storia antica e contemporanea, scrive la sua tesi magistrale sul rapporto tra Chiesa e il romanzo italiano dell’800 e trova tra le vie di Roma la sua dimensione.

A Lecce lascia una parte di sé il nonno materno Francesco, ex Magistrato, «la persona migliore che ho la fortuna di avere nella mia vita», figura che è per lui motivo di orgoglio, un esempio di uomo retto che ha dedicato la propria vita alla giustizia con cui ha un profondo legame di stima e affetto. È proprio il nonno Francesco a pronunciare una frase che Alessandro ora ha fatto propria e porta con sé: «potrei arrivare alle stelle ma mi trattiene l’orgoglio a terra».

Alessandro Villari

Dai Vangeli apocrifi a Proust per poi passare a tutti i russi, Alessandro ammette di aver divorato ogni genere nelle ore silenziose dedicate alla sua grande passione: la lettura. E sono la letteratura e le lettere classiche ad offrigli una rotta alternativa, la sua, che lo porta a discostarsi da ciò che sentiva imposto. Un ruolo, quello del magistrato che gli avrebbe garantito uno status sociale, si, ma non lo spazio per sé stesso, le sue passioni, e la prospettiva di una vita vissuta riconoscendosi in esse. Alessandro non solo trova nella lettura un luogo nel quale ritrovarsi in un silenzioso rumore di pagine sfogliate, ma l’istinto lo muove a desiderare di poterne scriverne di nuove, fatte dei suoi pensieri, quelli che spera possano avere un valore per un futuro lettore. La sua speranza è infatti quella di smuovere, dare forma ad un nuovo dubbio a chi leggerà i suoi pensieri per mostrare le zone grigie tra il vero e il falso, tra il giusto e l’ingiustizia della vita di ogni giorno e trasmettere anche fatti i fatti più apparentemente irrilevanti con parole sue, stampate nero su bianco, tra le stesse pagine dei giornali che sono per lui “la mia preghiera laica mattutina”.

Il desiderio di andare oltre l’apparenza è ciò che ha portato Alessandro a decidere di non voler essere “un uno tra i tanti”. Ha fatto parte di Libera, associazione antimafia di Don Ciotti, e partecipa con Legambiente alla pulizia delle campagne leccesi. La costante ricerca della bellezza, la sfida alla rinuncia di una vita mediocre lo hanno portato a perseguire i suoi sogni e le sue passioni, a raggiungere la serie D nel basket ed a cercare la miglior cacio e pepe di tutta Roma, premio che tiene ad assegnare all’osteria Tonnarello a Trastevere. Ogni passeggiata per la città rappresenta per lui un momento di pace tra Campo dei Fiori a Piazza Venezia fino ai Fori Imperiali, come in uno dei film di Woody Allen, uno dei registi da lui più amati.

Sulla metro di Roma, Alessandro si dimentica di dove sta andando, ma è tra la gente, i visi sconosciuti di chi come lui diventa parte di qualcosa, non sa la direzione, nemmeno gli importa forse, ma quello che conta è il suo viaggio, il qui e l’ora, “l’ottimismo della volontà e il pessimismo dell’intelligenza” che citando Gramsci sono per lui l’essenza della vita.