Esclusiva

Dicembre 14 2023.
 
Ultimo aggiornamento: Gennaio 14 2024
Le sfide del futuro per una scuola digitale

La presentazione della ricerca “Digital Media Literacy Gaps and Needs” alla Luiss Guido Carli

Il Media Educator, secondo studenti e professori italiani, è la figura che manca nelle scuole per avvicinare i ragazzi ad uso consapevole dei social media. È questo uno dei risultati più significativi della ricerca “Digital Media Literacy Gaps and Needs, curata nell’ambito del progetto IDMO (Italian Digital Media Observatory) da Rai, T6 Ecosystems e Tim, in collaborazione con Luiss e il Ministero dell’Istruzione e del Merito. L’indagine è stata presentata il 13 Dicembre 2023 nel Campus dell’Università Luiss, durante l’evento “I fabbisogni digitali per la scuola di domani”.

Nessuna delle grandi istituzioni può prescindere dal mondo digitale. La scuola non deve arrivare in ritardo» afferma il direttore del Luiss Data Lab Gianni Riotta, mentre saluta gli ospiti nella Sala delle Colonne. Dall’esigenza di non lasciare indietro la scuola nasce l’intuizione di coinvolgere studenti e professori attraverso questionari rivolti a 250 scuole su tutto il territorio italiano. L’obbiettivo era quello di indagare i fabbisogni digitali in Italia in tema di apprendimento» precisa Alessandra Paradisi, Vice Direttrice Ufficio Studi Rai. L’evento ha toccato i vari temi che hanno interessato questa ricerca: dal rapporto tra uomo, tecnologia, educazione e media all’urgenza di attività di Media Literacy nelle scuole. Argomenti discussi da Francesco Giorgino, Direttore Ufficio Studi Rai,  evidenziata e da Gianna Barbieri, dirigente del Ministero dell’Istruzione e del Merito. Ad Andrea Nicolai, CEO di T6 Ecosystems, viene affidata la condivisione della raccolta dati. Tra questi, la necessità di un Media Educator nelle classi di liceo, che possa aiutare studenti e professori a sviluppare una maggiore consapevolezza in ambito digitale.

I dati della ricerca di IDMO sulla scuola e la disinformazione

Secondo gli indicatori DESI 2022 – l’indice di digitalizzazione dell’economia e della società – solo il 46% della popolazione italiana è in possesso di competenze digitali base, cifra che si discosta dalla percentuale media dei paesi europei del 54%. Emergono da una parte preoccupazioni sull’alfabetizzazione digitale e mediatica nel nostro paese, dall’altra la necessità di interventi nelle scuole per colmare questo divario. Il questionario ci mostra che nelle classi italiane il problema della disinformazione viene percepito sia dagli insegnanti che studenti, anche se con due valori diversi – in una scala da 1 a 5, la risposta media è stata 4,07 tra il primo gruppo e 4,60 tra il secondo. Entrambi si sentono più esposti alle fake news attraverso i social network rispetto ai media tradizionali. Per combatterla, la maggior parte degli intervistati ha dichiarato che dovrebbero essere coinvolte figure più adeguate: ricercatori ed esperti di media digitali, che seguiti dai docenti possono far acquisire maggiori competenze.

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