Nel cuore di Roma, lungo il Tevere, il museo dell’Ara Pacis mostra gli scatti irriverenti e trasgressivi di Helmut Newton. Un’eredità del fotografo tedesco, costretto a lasciare Berlino a dodici anni per le persecuzioni razziali. L’esposizione, posticipata a causa della pandemia, nasce per celebrare il centesimo anniversario della nascita di Neustädter, cognome anglicizzato in Newton dopo il trasferimento in Europa.
Erotismo e provocazione sono rappresentati nelle oltre 250 fotografie apparse sulle copertine di Elle, Queen e Vogue, riviste con cui il fotografo collaborerà per tutta la carriera. Ottanta gli scatti inediti.
Protagonista è la donna. Emblematica la“Woman examining man”, scattata per Vogue nel 1975 a Saint-Tropez. Qui è il personaggio femminile a osservare l’uomo, sovvertendo ogni schema. Le modelle, mostrate in un primo scatto vestite, vengono poi ritratte nella stessa posizione senza abiti. La pubblicazione dei “Naked and dressed” suscita enorme scandalo e consacra l’unicità di un protagonista del Novecento che del suo lavoro diceva: «Il mio compito come fotografo ritrattista è quello di sedurre, divertire e intrattenere». Nel rappresentare i corpi nudi, l’artista cattura lo spirito del tempo e si fa portatore di una fotografia inedita e dirompente. Le foto delle donne sono storie dotate di dettagli intriganti: una scimmia, un cane, un falco, un cavallo, un pappagallo accompagnano la figura femminile che domina la scena. Protagonista, ribelle, non curante, seducente, sicura di sé e del suo corpo: è questa la femmina che ricorre in ogni immagine.
Stampe e pubblicazioni arricchiscono il percorso espositivo che si snoda attraverso tempi e luoghi. Il Newton degli esordi australiani predilige un racconto fotografico al singolo scatto. A dominare sono il bianco e nero. Gli anni Settanta lasciano il passo ai colori degli Stati Uniti. Monte Carlo e Los Angeles sono protagoniste degli anni Ottanta. È qui che il fotografo ritrae celebrità come Gianni Versace, Andy Warhol, Mick Jagger ed Elizabeth Taylor. Dieci scatti di moda realizzati a Roma, negli anni Novanta, raccontano il rapporto con l’editoria italiana. A catturare la sua attenzione sono anche le bellezze di Montecatini, Firenze, Milano, Capri e Venezia. Da Yves Saint Laurent a Karl Lagerfeld, da Thierry Mugler a Chanel, Newton rivoluziona il modo di fotografare la moda. Proprio gli esperti del settore sono i principali visitatori della mostra, insieme agli appassionati di fotografia. Una ragazza con la borsa dell’accademia del costume romana ammira la “Mano grassa e dollari” scattata a Monaco nel 1986.
«Un percorso interessante, completo e con belle esposizioni», commenta una signora davanti alla sezione degli ultimi lavori di Newton. Tra i presenti anche un ragazzo con abiti firmati, una giovane coppia e qualche signora che ammira le opere da vicino, lamentando didascalie troppo piccole.
Molti gli stranieri. Alcuni di loro, dopo aver visitato la mostra, si recano al vicino Bulgari Hotel per un caffè. I visitatori hanno età e culture diverse, ma una cosa in comune: l’attenzione agli scatti magnetici ospitati nella galleria. Il grande successo che ebbe Newton risiede nell’aver fatto qualcosa che nessun fotografo aveva fatto prima: sondare i limiti della società e della morale, ridefinendoli in base alla sua visione. Un’unione tra realtà e immaginazione che vale la pena visitare.
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