Le ambizioni di Lorenzo Pace sono appena cominciate. Nato a Palermo, 21 anni e una laurea in Scienze della comunicazione, sostiene che la sua passione per il giornalismo non sia stata fulminea come accade a molti. «Non sono quel tipo di persona che vuole fare il giornalista da quando aveva cinque anni». Cresce in una Sicilia diversa rispetto al secolo scorso, con la convinzione che gli storici problemi dell’isola si siano soltanto evoluti: «Oggi la mafia non si vede ad occhio nudo: fa affari, si mimetizza tra la gente ma non spara più un colpo».
Frequenta il liceo scientifico ed è portato per i numeri, non a caso nei suoi articoli presta molta attenzione ai dati per analizzare i fatti. Tifosissimo del Palermo, fin dalla tenera età, sostiene che una delle giornate più brutte della sua vita sia stata «una sconfitta per 7 a 0 contro l’udinese. Ero al Barbera con mio padre e ho ancora i traumi per la tripletta di Totò Di Natale». Si affaccia al mondo del giornalismo all’età di 18 anni quando, fresco di maturità, decide di presentarsi davanti alla sede Rai di Palermo per conoscere un giornalista che gli darà la prima occasione. Scrive di sport e impara le arti del mestiere. Durante quel periodo, grazie ad un collega di redazione, scopre la cronaca giudiziaria. Un amore fulmineo, non previsto, ma che probabilmente lo vedrà impegnato negli anni a venire.
Ama scoprire il mondo. La Sicilia, con la sua ricca storia e la sua cultura unica, è stata solo l’inizio del suo viaggio. Ambisce a portare la sua voce oltre i confini nazionali, a esplorare nuovi orizzonti e a raccontare storie che uniscono le persone di tutto il mondo.
In ogni articolo che scrive Lorenzo si prepara per il prossimo capitolo con la valigia sempre pronta e lo spirito avventuroso che brucia dentro di lui. Ogni città e ogni paese sono una nuova pagina da scoprire, una nuova storia da raccontare. Perché per Lorenzo Pace il giornalismo non è solo un lavoro ma una missione: quella di portare la verità in ogni angolo del mondo.