Alle chiamate e ai messaggi automatici, insieme al tradizionale phishing via mail, si aggiungono il deepfake e l’uso dell’intelligenza artificiale. «Nel 2023, secondo i più recenti report della polizia postale, le truffe online sono aumentate del 20% per un valore complessivo di 137 milioni di euro di profitti illeciti», la deputata Letizia Giorgianni di Fratelli d’Italia motiva così la necessità di un progetto di legge ad hoc per contrastare il fenomeno. «La presentazione alla Camera – sottolinea – è all’indomani dell’assegnazione alle commissioni del ddl del governo sulla cybersicurezza», segno che l’esecutivo è sensibile al tema dei reati informatici.
«E’ una proposta che riguarda tutti e che non ha colore politico, nessuno è esente», spiega Grazia Di Maggio, la più giovane parlamentare della maggioranza, cofirmataria della legge e presente in sala stampa insieme ai colleghi Giorgianni e Rossi. «Dalla pandemia sono aumentati in maniera esponenziale gli acquisti online, ognuno è esposto. Dalla prenotazione di una casa vacanza che non esiste all’acquisto di un prodotto che non arriverà mai, basta un momento di disattenzione per finire su un sito minato», continua la deputata, già relatrice della legge contro la pirateria. «L’obiettivo è porre argini, in un sistema in cui non ci sono regole. Chiunque può ingannare gli utenti online grazie all’anonimato» garantito da una connessione protetta. Al momento questa forma di truffa non costituisce una fattispecie di reato autonoma e non ci sono strumenti repressivi che facciano da deterrente. «La vittima può soltanto fare un esposto», ma stringere le maglie è possibile: la proposta di Fratelli d’Italia modifica alcuni articoli del codice penale introducendo la confisca degli strumenti informatici e della cifra sottratta, prelevandola direttamente dal patrimonio del truffatore.
Un primo passo è «attenzionare la politica e colmare il vuoto normativo», partirà «un iter in commissione cultura, ci saranno migliorie rispetto alla bozza presentata e ognuno potrà dare il suo contributo, ma il faro resta la tutela del consumatore. È un’iniziativa che non ha nessuno sprazzo ideologico», ci tiene a sottolineare Di Maggio a margine della presentazione che ha visto coinvolti anche Lorenzo Allegrucci, vice presidente dell’associazione di ItaliaOggi e Gianluca Ignagni, Capo di Gabinetto dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale. «La proposta di legge avrà un grande effetto per chiunque, io essendo imbranato ho bisogno dell’assistente, non riesco a fare un acquisto online», ironizza il capogruppo di Fdi Tommaso Foti, che fa capolino in sala. «Da oggi il 99% di noi, escluso il presidente Foti, potrà essere più tutelato», chiosa Luigi Gabriele, Presidente dell’associazione Consumerismo, ribadendo la necessità di un intervento normativo. «Adesso l’AI si nutre della nostra stessa fantasia per produrre altrettante modalità per raggirarci», non è inconsueto imbattersi «in video di offerte alla Wanna Marchi promossi dalla stessa premier». Sui rischi del deepfake gli fa eco Giorgianni, «basta una foto o una sintetizzazione vocale» per ricreare un personaggio noto e utilizzarlo «nel promuovere prodotti finanziari, è sempre più pericoloso».
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