Passando dalla sala della Protomoteca alla Laudato Si, sembra di non essere in Campidoglio. Campi da calcetto e percorsi a ostacoli vengono assediati da ragazzi e bambini che corrono ed esultano davanti alle gare dei piccoli robot. Il clima per le finali della RomeCup è da festa, con sfide fra le scuole della Capitale che hanno coinvolto anche adulti e politici a fare il tifo.
A consegnare i premi è stato il sindaco Roberto Gualtieri, che ha chiesto di seguire una partita da ‘bordocampo’ della coppia formata da Riccardo e Giorgia, vincitori della Soccer Open League. L’emozione e la tensione iniziale dei due studenti del liceo Pacinotti Archimede si sono trasformate presto in adrenalina, grazie ai cori e agli abbracci dei compagni. Il risultato del match è un netto otto a quattro, con il primo cittadino che applaude divertito.
«Non ci aspettavamo di arrivare primi, ma ci speravamo tanto – ammettono dopo la vittoria, in un’atmosfera da stadio – volevamo superare i risultati degli scorsi anni». Per raggiungere l’obiettivo, è servita molta dedizione: «Costruire e far gareggiare i modelli è complesso. Il prof. sceglie poche persone, che devono essere brave con l’elettronica e con la programmazione, ma anche che abbiano tanta voglia di chiudersi in laboratorio per ore».
Per i ragazzi non è un problema neanche parlare di futuro. Senza esitare, Riccardo spiega che «la robotica nasce come hobby, ma le competenze imparate possono essere usate anche in settori come quelli dell’automobile e quindi torneranno utili». Giorgia, invece, preferisce tenere il settore come un passatempo, «perché anche se è una cosa bella non è la strada che voglio seguire. Sicuramente mi aiuterà a scegliere il lavoro della mia vita»
Dall’altra parte della stanza, intanto, si sente un boato. Un’altra squadra ha vinto ed è partita una standing ovation di trenta amici e amiche, a pochi metri dai busti di Leonardo,Dante e Petrarca. Questa volta, si è conclusa la finale dell’Explorer Senior, in cui il robot della coppia vincitrice ha raccolto più punti seguendo luci e rumori all’interno del percorso. «Ci siamo impegnati sin da subito, partendo dalla stampa 3D. Essere premiati da Gualtieri è una grande soddisfazione, eravamo in ansia prima di conoscere i risultati, ma poi la sensazione è stata bellissima. Speriamo che quello che abbiamo fatto possa diventare il nostro lavoro, sappiamo che il settore è in crescita».
A fargli i complimenti, oltre ai coetanei, c’è anche il loro docente di sistemi automatici, che batte la mano ad entrambi. «Non me lo aspettavo, quindi la vittoria è ancora più gradita. Hanno programmato bene i loro progetti, hanno usato elettronica e informatica nel modo corretto. Io sono un appassionato come loro, ci metto molto entusiasmo nella mia materia» conclude, ricevendo gli applausi dei suoi alunni in visibilio.
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