Esclusiva

Aprile 25 2024.
 
Ultimo aggiornamento: Aprile 26 2024
Violenza di genere, da Strasburgo nuove tutele

Approvata la direttiva per garantire protezione e contrasto alla violenza. La Commissione vigilerà ogni cinque anni per controllare l’efficacia e il rispetto

STRASBURGO – Il Parlamento europeo ha approvato le prime norme europee sulla lotta alla violenza contro le donne. «Oggi sono stati compiuti i primi passi per fare dell’Europa il primo continente al mondo a porre fine a questa piaga – ha dichiarato Frances Fitzgerald, corelatrice della commissione per i diritti della donna e l’uguaglianza di genere. Le nuove norme hanno l’obiettivo di prevenire l’abuso di genere, di garantire protezione dalle aggressioni domestiche e di contrastare la violenza informatica». Gli ultimi dati ufficiali che confrontano i tassi di violenza di genere in Europa risalgono al 2018. Secondo le statistiche dell’Unione, una donna su tre, a partire dai 15 anni, ha subìto violenze fisiche o sessuali. La gravità della materia ha portato la Commissione ad assumersi il compito di riferire ogni cinque anni sull’opportunità di rivedere le norme. «Non ci può essere uguaglianza senza l’eliminazione della violenza contro le donne; dobbiamo garantire che non ci possa essere impunità per coloro che commettono tali crimini», ha concluso Fitzgerald.

La direttiva, approvata con 522 voti a favore, 27 contrari e 72 astensioni, vieta inoltre le mutilazioni genitali femminili e i matrimoni forzati. Stabilisce alcune linee guida per i reati commessi online, come la divulgazione di informazioni private e il cyberflashing, un particolare tipo di molestia online che consiste nell’invio di immagini oscene non richieste tramite Bluetooth o Airdrop. Secondo uno studio effettuato nel Regno Unito e pubblicato su Internazionale nell’autunno del 2020, più del 40% delle donne tra i 25 e i 35 anni ha dichiarato di aver ricevuto foto sessuali senza il proprio consenso.

Evin Incir, corelatrice della commissione per le libertà civili l’ha definita «una vittoria per la giustizia e l’uguaglianza in tutta l’Unione europea». L’europarlamentare turca ha sottolineato come la direttiva rappresenti un passo importante per un futuro che vede le donne libere dalla paura e dall’oppressione.

La nuova legislazione prevede inoltre pene più severe per i crimini contro personaggi pubblici, giornalisti o difensori dei diritti umani. Punizioni maggiori saranno date anche a chi si macchia dell’intenzione di punire le vittime per genere, orientamento sessuale, colore della pelle, religione, origine sociale, convinzioni politiche e a chi vorrebbe ristabilire l’”onore”. Un ruolo attivo sarà poi quello delle autorità nazionali: previsto l’obbligo di segnalare i casi e quello di raccolta delle prove. Dovranno avviare campagne di sensibilizzazione dell’opinione pubblica sul consenso nei rapporti sessuali, specificando come la sua assenza costituisca reato.

Le nuove norme entreranno in vigore venti giorni dopo la loro pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale dell’Ue. Gli Stati membri avranno tre anni per recepirle.