Sotto un cielo grigio e inzuppato di pioggia, le gocce d’acqua cadono senza sosta sulle mantelle degli spettatori del Circo Massimo: siamo al concertone del primo maggio. Neanche il diluvio può spegnere la passione delle migliaia di persone presenti. Nell’atmosfera carica di elettricità, l’inizio del concerto viene rimandato a causa del diluvio: il palco è inondato dalle scariche d’acqua provenienti dal cielo mentre il pubblico scalpita per il grande inizio. Le casse acustiche si accendono e dopo mezz’ora di ritardo gli artisti salgono sul palco, molti ricordando l’importanza della giornata dei Lavoratori. Bisogna attendere il calar del sole per la fine del temporale. Fradici e con i capelli scompigliati, i ragazzi e le ragazze non smettono di ballare e cantare fino a tarda notte.
Di forte impatto mediatico è il cantautore Cosmo: l’artista porta una coreografia legata agli scontri tra manifestanti filopalestinesi e forze dell’ordine. Mentre canta sale sul palco un finto manifestante con la bandiera palestinese, manganellato dalla cantante Pan Dan, vestita da poliziotta. Una delle esibizioni più apprezzate sia dal pubblico che dai critici è quella di Ultimo. Il cantante romano resta un punto di riferimento della scena musicale italiana.
La Festa del Lavoro rappresenta da anni un punto di ritrovo non solo di artisti, ma anche di intellettuali e scrittori. Le parole di Stefano Massini lasciano il segno nella serata: «Siete 60.000 stasera, bellissimi da guardare ma anche terribili da guardare. Siete tanti quanti i morti sul lavoro».
Tantissime persone hanno viaggiato per oltre duecento chilometri per essere presenti all’evento. «Io vengo dal Paraguay e sto vivendo a Roma. Questo concerto è un’esperienza unica» dice un giovane studente. Tra i tanti c’è anche Graziano Catania, avvocato siciliano e attivista contro la mafia che ogni anno porta un contributo contro la criminalità anche in questa giornata: «Siamo qui perché credo nell’idea del “no alla mafia” anche il primo maggio. Noi ci occupiamo di promuovere la legalità e la tutela delle familiari vittime della criminalità organizzata. Oggi vogliamo portare un messaggio per la protezione della Sicilia. L’enorme disoccupazione e l’assenza dello Stato continua ancora oggi nel 2024». Graziano è presidente di “Unione Italiana Vittime Innocenti della mafia”, associazione di volontariato che svolge un’azione di sostegno morale ed economico per i parenti degli individui colpiti per opera delle cosche.
Ad accendere la polemica politica è l’annuncio con un video messaggio della presidente del Consiglio Giorgia Meloni del nuovo decreto. Definito dal segretario della Cgil Maurizio Landini «Bonus Befana», la misura prevede un contributo una tantum per le famiglie con redditi fino a 28mila euro. Nel discorso della premier non è presente il tema delle morti sul lavoro. Secondo i dati dell’Inail, solo nel primo trimestre del 2024 i decessi sono stati 191, in aumento rispetto ai numeri del 2023.
Arrivato a sorpresa nei backstage del Circo Massimo, il sindaco di Roma esprime la sua soddisfazione per l’organizzazione, ma annuncia che dall’edizione del 2025, dopo la fine dei lavori per il Giubileo, il concertone tornerà in piazza San Giovanni.