Esclusiva

Giugno 3 2024.
 
Ultimo aggiornamento: Giugno 4 2024
Sardone (Lega): «L’Islam vuole dominarci, ma l’Europa non deve piegarsi»

La candidata capolista nella circoscrizione nord-ovest punta anche a rafforzare il gruppo Identità e Nazionale nel Parlamento europeo. E su Vannacci dice che è una «scelta vincente»

Dodici anni con Forza Italia, dal 2018 con la Lega di Matteo Salvini. «I valori non erano più quelli con cui ero cresciuta» dice Silvia Sardone. L’anno successivo viene eletta al Parlamento europeo con Identità e Democrazia, gruppo di estrema destra, e si schiera contro l’islamizzazione in Europa. L’obiettivo per le prossime elezioni è quello di consolidare il gruppo con l’inserimento degli «amici francesi» di Le Pen e dei portoghesi di Chega. La Lega punta a migliorare l’8,9% ottenuto nel 2022, e la candidatura di Vannacci potrà essere «senza dubbio vincente». 

Le europee saranno particolarmente delicate per la Lega, dopo i risultati del 2019. Qual è oggi l’obiettivo del partito?

«Il nostro obiettivo è ovviamente ottenere il miglior risultato possibile. Il 2019 non può essere metro di paragone, in cinque anni, nei quali abbiamo anche fronteggiato l’emergenza della pandemia, è drasticamente mutato lo scenario politico italiano. Noi puntiamo a migliorare quanto ottenuto alle elezioni politiche del 2022. La Lega sta crescendo e così tutti i suoi alleati europei, dagli amici francesi del Rassemblement National di Marine Le Pen ai portoghesi di Chega: il traguardo è consolidare il gruppo Identità e Democrazia, per dare vita a un’alternativa forte all’attuale maggioranza».

Sulla candidatura di Vannacci? Pensa che possa essere una mossa vincente per la Lega?

«Senza dubbio, nell’ottica di ampliare il consenso anche al di fuori dell’elettorato storico della Lega, con un candidato indipendente. Ma la Lega ha presentato liste forti e competitive in tutta Italia e sono orgogliosa di correre come capolista nella circoscrizione Nord occidentale».

È stata eletta come consigliera con Forza Italia, perché ha lasciato il partito nel 2018?

«Perché non era più il partito con i valori con i quali ero cresciuta: aveva abbandonato la meritocrazia per concentrarsi di più sui giochi interni e sulle diverse correnti, allontanandosi dai problemi della gente. Nella Lega ho trovato un partito radicatissimo sul territorio e che fa del territorio la sua stella polare: fiera e convinta della scelta fatta ormai sei anni fa».

Sta portando avanti una battaglia contro la sottomissione dell’Europa all’islamizzazione. Quali sono le sue preoccupazioni maggiori?

«Nelle periferie, e non solo, delle maggiori metropoli europee non si parla più la lingua d’origine né per strada né nei negozi, la parità tra uomo e donna non è rispettata, esistono scuole islamiche e in alcuni luoghi vige addirittura la sharia. Sono stata a Molenbeek, a Bruxelles, e non è quello che voglio per il futuro dei miei figli. Nel libro che ho scritto, “Mai sottomessi all’islam”, racconto i rischi e i pericoli di un’islamizzazione crescente tollerata e persino incentivata dai governi di sinistra. L’Europa non deve più piegarsi davanti a chi vuole dominarci».

È molto attiva sui social. E il suo slogan è “Inter campione, vota Sardone”. Può spiegare la sua strategia comunicativa?

«Lo slogan della mia campagna è “Mai sottomessi in Europa”. Il volantino dell’Inter è stato solo una trovata ironica in occasione dello straordinario successo dell’Inter con la vittoria della seconda stella. Spiace che a sinistra si siano stracciati le vesti contestandomi… Purtroppo tante persone sono tristi, non sanno ridere…».

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