Elmetto da gladiatore e bandiera tricolore brandita con orgoglio. Così Leonardo Fabbri esulta per la sua medaglia d’oro nel lancio del peso. Lo stadio Olimpico è infiammato per la vittoria dell’azzurro, che va a chiudere una tripletta di ori nella serata dell’8 giugno, insieme a quello di Marcell Jacobs nei 100 metri e di Lorenzo Simonelli nei 110 metri ostacoli.
Il pesista, nato a Bagno a Ripoli in provincia di Firenze, ha trionfato agli europei di Roma 2024 con la misura di 22.45 al quinto lancio, davanti al croato Mihaljevic con 21.20 e al polacco Heratyk con 20.94. L’atleta classe 1997 era il grande favorito alla vigilia e non ha deluso le aspettative. Dopo un 20.42 non degno del suo livello, a Fabbri sarebbe bastata anche la misura di 22.12 ottenuta al secondo lancio, ma non si è risparmiato regalando un grande spettacolo ai tifosi. «Ero molto teso oggi, faceva molto caldo, in riscaldamento avevo i crampi, sentivo le gambe pesantissime. Ho fatto il primo lancio a 20 metri e ho detto “No, oggi non me la faccio scappare, il primo può fare anche 23 ma io faccio 23.01. Sono stato bravo al secondo, l’ho fatto controllato, ma buono il giusto», commenta a caldo Fabbri, contento del risultato raggiunto ma con il pensiero sempre oltre: «Speravo di fare qualcosa in più, ma sono stato veramente bravo perché non era facile. Sembrava un oro già scontato per tutti però, magari appunto per questo, mi ha messo pressione. Devo abituarmi al livello che ho raggiunto, avere ancora più maturità e chiudere già le gare al primo lancio. Oggi mi è andata bene, ma forse senza questo stadio non sarebbe successo. Devo migliorare». Stakanovista concentrato, Lorenzo Fabbri ricorda che deve «continuare a lavorare». Il suo obiettivo è battere gli americani alle prossime Olimpiadi di Parigi.
Il pesista azzurro è riconoscente nei confronti del pubblico italiano, che lo ha accolto con un grande boato all’ingresso nel campo. «È stato bello vedere esplodere lo stadio, pazzesco. Io mi gaso tanto quando gareggio in casa e sento il calore del pubblico, l’esultanza mi ha caricato, ne avevo bisogno perché ero un po’ giù fisicamente. È veramente una cosa bellissima che porterò sempre con me». Nonostante il grande traguardo raggiunto, resta un po’ di amarezza: «Da un lato è quasi sconfortante perché penso di valere molto di più rispetto ad oggi, però ancora non riesco a gestire i lanci come vorrei, quindi c’è bisogno di altro tempo, oggi appunto avevo i crampi, ho pagato un po’ il caldo, noi ci alleniamo a Schio e lì ultimamente c’erano 15 gradi, i 30 umidi di oggi si sono sentiti».
Cresciuto in una famiglia di atleti, Leonardo Fabbri sperimenta diversi sport fin da bambino, ma si orienta presto verso la disciplina del lancio del peso per le sue doti fisiche. Il primo grande successo arriva l’11 febbraio 2020 a Stoccolma, dove sigla il record italiano indoor con la misura di 21.59, scalzando il predecessore Alessandro Andrei dopo quasi 33 anni. Momento di svolta sono i campionati del mondo di atletica leggera del 2023 di Budapest, dove Fabbri si afferma a livello internazionale aggiudicandosi la medaglia d’argento e segnando il suo nuovo primato personale con 22.34. Dopo diversi secondi e terzi posti, a Roma ottiene la sua prima medaglia d’oro, segnando il nuovo record dei campionati. Ora tutte le energie sono per Parigi.