I cittadini e le cittadine piemontesi hanno rieletto Alberto Cirio alla presidenza della regione.
L’affluenza è stata bassa, al 55.3%, quasi 10 punti percentuali in meno della tornata del 2019 (63,34%) dove era stato eletto Cirio, ricandidato quest’anno con il sostegno della coalizione di centro destra FDI-FI-Lega, “Noi Moderati” e la lista civica “Cirio Presidente”. L’attuale governatore è il vicesegretario nazionale di Forza Italia, con una lunga carriera politica alle spalle tra organi locali ed europei. A scrutini ultimati la vittoria è netta, il governatore ottiene il il 56% delle preferenze.
Il campo largo si è spezzato in Piemonte: Partito Democratico (PD) e Movimento 5 stelle (M5S) hanno scelto di correre separati, il primo con Gianna Pentenero e il sostegno di Alleanza Verdi e Sinistra (Avs), Più Europa e Italia Viva. La candidata del centrosinistra ha alle spalle una lunga militanza politica negli organi regionali, è stata sindaca del suo paese, Casalborgone, per tre mandati dal ‘93 al 2004, poi nel 2005 ha cominciato il lavoro da assessora in regione, continuato per le tre successive legislature di centro sinistra. Arriva seconda con più di venti punti percentuali di distacco dal presidente uscente ottenendo il 33.6%. Pentenero ha telefonato nel pomeriggio a Cirio per congratularsi della vittoria .
Sarah Disabato, la candidata del M5S, ottiene il 7% dei voti. L’esponente pentastellata ha cominciato a militare nelMovimento circa dieci anni fa, prima nel consiglio comunale di Collegno e poi nel 2019 in quello regionale.
Gli altri due candidati sono Francesca Frediani che ha anni di militanza alle spalle nei movimenti NO TAV della Val di Susa e che corre con Piemonte Popolare, appoggiato da Unione Popolare; infine Alberto Costanzo sostenuto dalla lista “Libertà” di Cateno de Luca. La prima ha raccolto l’1.4% , mentre il secondo si ferma all’1%. Nessuno dei due raggiunge la soglia di sbarramento necessaria all’ingresso in consiglio regionale.
Il grande assente di questa elezione è il partito di Carlo Calenda, Azione. Il candidato Enrico Costa ha deciso di correre all’interno della lista civica “Cirio presidente” senza mostrare il simbolo del suo partito. La decisione è stata presa dopo mesi di dibattito e di riflessione, Costa ha fatto sapere di aver seguito l’indicazione del leader ovvero di «candidarsi in una lista che abbia precisi riferimenti liberali e moderati e di farlo in una chiave che non sia quella dell’alleanza con altre forze politiche».