Con 14 voti a favore e la sola astensione della Russia, il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha adottato una risoluzione storica per il cessate il fuoco a Gaza, proposta dal presidente degli Stati Uniti Joe Biden. La risoluzione prevede un piano dettagliato articolato in tre fasi, finalizzato a interrompere le ostilità tra Israele e Hamas e a stabilire un percorso verso la ricostruzione della Striscia di Gaza.
La prima fase del piano prevede un cessate il fuoco immediato, pieno e completo, accompagnato dal rilascio dei civili detenuti da Hamas. Inoltre, è prevista la restituzione dei resti di alcuni ostaggi uccisi e uno scambio di prigionieri palestinesi. In cambio, l’esercito israeliano dovrà ritirarsi dalle aree popolate di Gaza, permettendo ai palestinesi di ritornare nelle loro case e garantendo la distribuzione su larga scala di aiuti umanitari.
L’analista geopolitico Riccardo Leoni con una specializzazione in international Security ha dichiarato:«Non è la prima volta che riescono ad approvare una risoluzione che riguardi Gaza perché il problema non era mai posto dal veto della Russia. Qui il problema è che il veto, negli ultimi mesi, lo ha sempre posto gli Stati Uniti ad ogni risoluzione per un eventuale cessate il fuoco».
La seconda fase del piano mira a porre fine permanentemente alle ostilità. Questa fase prevede il rilascio di tutti gli altri ostaggi ancora detenuti a Gaza e il completo ritiro delle forze israeliane dalla Striscia.
Infine, la terza fase si concentrerà su un importante piano di ricostruzione pluriennale per Gaza, con l’assistenza internazionale. Questo include la ricostruzione di infrastrutture critiche come ospedali, scuole e abitazioni. Inoltre, si prevede la restituzione a Israele dei resti degli ostaggi uccisi.
Nel testo della risoluzione, il Consiglio di Sicurezza ha ribadito il proprio “incrollabile impegno” verso una soluzione a due Stati, sottolineando l’importanza di unificare la Striscia di Gaza con la Cisgiordania sotto l’Autorità Palestinese. Si respinge, inoltre, qualsiasi tipo di cambiamento demografico o territoriale della Striscia di Gaza.
La posizione della Russia, che si è astenuta dal votare la bozza americana, ha sollevato preoccupazioni riguardo a vari punti non chiari, in particolare il fatto che Israele, da quando Biden ha presentato la bozza al primo ministro Netanyahu, ha continuato a dichiarare pubblicamente che la guerra continuerà fino alla completa distruzione di Hamas.
L’analista Leoni ha dichiarato che la Russia non ha mai avuto interessi a indispettire Israele:« Infatti, si astiene, non vota a favore, questo perché comunque la Russia ha moltissimi interessi nella regione, che Israele potrebbe compromettere se percepisse che la Russia agisce contro di loro» ha aggiunto. Basti pensare alla Siria: la Russia, in Siria ha moltissimi interessi e la Siria confina con Israele. «La direttrice della Russia verso Israele è sempre stata la neutralità, né amici né nemici, quindi non c’è bisogno di infastidirli troppo, ma allo stesso tempo non c’è motivo di dichiararli degli avversari. La Cina invece ha interessi di stabilità; ci passano le vie della seta in quella zona, quindi loro vogliono che non ci sia gente che spara e che rischia» ha aggiunto Leoni.
Hamas ha accolto con favore la risoluzione, dichiarandosi pronto a collaborare per avviare immediatamente i negoziati. Tuttavia, il grande interrogativo resta se la risoluzione verrà effettivamente rispettata. La precedente risoluzione del Consiglio di Sicurezza, adottata lo scorso 25 marzo in occasione del Ramadan, non aveva portato a un effettivo stop delle operazioni militari israeliane.
Il problema è Israele che ancora non ha accettato il piano. « Sembra come se questa proposta sia un messaggio ad Israele. Gli Stati Uniti stanno dicendo, con questa proposta di pace: vi abbiamo proposto un piano. Lo stiamo proponendo da mesi, questo lo dovete accettare. Perché il problema vero negli ultimi mesi è che Israele sta facendo come vuole, cosa che nella dinamica geopolitica classica non succedeva da anni» spiega il geopolitico Leoni.
La decisione arriva pochi giorni dopo una delle più gravi stragi compiute dall’esercito israeliano a Gaza. L’8 giugno, infatti, 274 palestinesi sono morti e altri 700 sono rimasti feriti in un’operazione che ha permesso la liberazione di quattro ostaggi israeliani. Dall’inizio dell’assalto israeliano, il bilancio delle vittime palestinesi ha superato le 37 mila unità, Il piano di Biden, accolto con favore dal Consiglio di Sicurezza, offre una speranza per la cessazione delle ostilità e l’avvio di un processo di pace e ricostruzione tanto atteso. Tuttavia, rimangono incertezze sulla sua attuazione concreta e sulla reale volontà delle parti coinvolte di rispettare i termini dell’accordo.
Leggi anche: “La Pietà di Gaza” è la foto dell’anno