Esclusiva

Giugno 12 2024.
 
Ultimo aggiornamento: Giugno 13 2024
Gianmarco Tamberi non smette di saltare: oro e show

L’atleta ha vinto la medaglia d’oro durante la quinta serata dei campionati di atletica a Roma. Si tratta del terzo titolo europeo

Allo stadio Olimpico di Roma è Gimbo Show: dopo due errori iniziali, GianmarcoTamberi conquista l’oro saltando a 2.37, stessa altezza che gli era valsa il primo posto ai giochi olimpici di Tokyo 2020. «Miro sempre alla vittoria, ne sono ossessionato in senso positivo», ha detto Tamberi subito dopo la gara. Lo ha dimostrato: quando a 2.34 l’ucraino Lavskyy è già fuori a causa di un errore, il campione di Civitanova Marche sceglie di saltare ancora più in alto, mandando il pubblico in delirio. «Cosa posso dire se non che è stata una giornata pazzesca – ha detto poi l’atleta marchigiano – Faccio fatica persino ad andare fuori a festeggiare adesso perché sono troppo carico e concentrato su Parigi».

Arriva all’Olimpico con mezza barba rasata e scarpini dorati al collo. Quando sul tabellone compare la scritta “High Jump” dallo stadio partono i primi cori e gli striscioni sono ben in evidenza: “Gimbo, ci regali la maglia?”, chiede un gruppo di tifosi dagli spalti. Tra un salto di riscaldamento e l’altro non perde occasione per salutare il pubblico. Fa più volte il giro della pista e incita i presenti con le mani. È a loro che prima di iniziare chiede il massimo sostegno: «Onestamente avevo paura di vedere poca gente. Gareggiare il martedì non è che aiuti – ha detto Tamberi – Quando ho messo i piedi dentro lo stadio ho visto la prima curva semivuota e mi sono sconfortato. Poi ho alzato la testa verso la curva sud, pienissima e lì ho detto: “Tutte queste persone sono qui per me”. È stato incredibile».

Tra gli spettatori arrivati per lui c’è anche qualcuno di speciale. Inconfondibile pacatezza e saluti istituzionali. È il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, scortato dai corazzieri. A lui Gianmarco riserva l’inchino che precede il primo salto: «Il fatto che abbia scelto di essere qui nonostante i suoi impegni per me significa tanto. Lo ringrazio di cuore».

Prima del suo quarto salto chiede ai presenti silenzio e massima concentrazione. È 2.34 e vale già la vittoria. Gli occhi di Gimbo ringraziano il cielo, facendo il segno della croce. Si toglie la maglietta e la lancia tra il pubblico che prima lo acclama e poi lentamente si zittisce, insospettito da Tamberi che improvvisamente si sdraia sulla pista. In molti pensano ad un infortunio, vedendo l’atleta piegato su sé stesso mentre con una mano tiene la caviglia. Poi si gira verso la telecamera e mostra una serie di molle che cadono dalla scarpa. Il pubblico capisce che è solo uno dei suoi scherzi: «Ogni tanto mi viene qualche idea un po’ pazza per rendere più divertente il salto in alto– racconta ridendo – Nessuno sapeva che avrei finto un infortunio, nemmeno il mio fisioterapista. Non vedo l’ora di guardare i video per vedere la sua faccia».

Alle 22:35 arriva il salto della vittoria e lo stadio diventa un palco. Un tifoso scavalca il bordo pista e abbraccia Gimbo che ricambia per poi gettarsi lui stesso in mezzo ai tifosi. Passato il momento goliardico Tamberi ringrazia di nuovo Mattarella. Lo fa nel suo stile, saltando dalla pista agli spalti, fino alla tribuna d’onore per un abbraccio con il Presidente. Poi di nuovo giù, per congratularsi con gli atleti del decathlon: «Ci mettiamo tutti grandissimo impegno e sacrifico. Ho visto che anche in Nazionale si è creato un clima di unione e forza tra noi. Se tu che sei mio compagno vinci, stimoli anche me a far meglio».

Alle prossime Olimpiadi di Parigi, Gianmarco sarà il portabandiera dell’Italia, un onore che vivrà per la prima volta e che fa fatica ad immaginare: «So che sarà pazzesco. Non vedo l’ora di essere lì – racconta Gimbo – Ho la casa piena di Torri Eiffel, dalle lampadine ai quadri. In questo momento voglio Parigi ovunque, mia moglie Chiara un po’ meno», conclude scherzando. Ci sarà tempo di convincerla, in attesa di portare dalla città francese il souvenir più importante della carriera.