Esclusiva

Giugno 26 2024
I migranti climatici di Borena, il podcast di Valerio Nicolosi

Borena è il racconto dei “migranti climatici” nell’omonima regione etiope. Un podcast di Valerio Nicolosi prodotto da LifeGate e Cesvi

Una terra dura sotto i piedi, un fiume secco e polveroso all’orizzonte e un cielo che non promette pioggia. È  uno dei tanti volti della crisi climatica raccontato nel nuovo podcast del giornalista Valerio Nicolosi, “Borena: la terra senza pioggia”.

Prodotto in collaborazione con LifeGate e CESVI, il racconto esplora i complessi temi della siccità, del riscaldamento globale e delle migrazioni forzate, focalizzandosi su una regione etiope devastata senza precedenti tra la mancanza di acqua o la troppa abbondanza.

Dal 2020, il Corno d’Africa è una delle regioni più secche e povere del mondo, avendo subito la peggiore siccità degli ultimi 40 anni con cinque stagioni consecutive senza piogge.

La situazione ha portato a una grave insicurezza alimentare, con più di 36 milioni di persone in difficoltà secondo la Banca Mondiale e oltre 7 milioni di bambini malnutriti in base ai dati l’UNICEF.

Nicolosi parte dal campo profughi di Dubolik, dove incontra i cosiddetti “migranti climatici”, persone costrette a lasciare le loro case non per conflitti armati, ma per la mancanza d’acqua.

La regione di Borena, nello Stato Regionale dell’Oromia, ha visto oltre mezzo milione di persone abbandonare le proprie abitazioni in cerca di risorse essenziali. Il podcast offre un’analisi dettagliata di queste dinamiche, presentando testimonianze dirette di chi vive questa tragedia su base quotidiana.

I migranti climatici di Borena, il podcast di Valerio Nicolosi

Nicolosi spiega a Zeta l’origine dell’idea: «Da 14 anni lavoro sui temi migratori e Cesvi mi ha proposto questo tema con una condizione estrema: andare in un luogo che è stato per sei anni senza pioggia. Ho accettato subito perché mi hanno garantito massima libertà nel poter girare nel Paese. In questi anni ho incontrato sempre più persone che scappano per questioni legate al clima. Questa era l’occasione per vedere e raccontare direttamente queste storie».

I paesaggi e le persone lasciano un’impronta profonda sul giornalista: «Camminare su un lago grande completamente secco è stato emotivamente forte. Sono tornato con la consapevolezza che la siccità arriverà anche da noi. Le persone che ho incontrato vivono di agro-pastorizia e non sanno cosa sia il cambiamento climatico, attribuendo tutto a Dio. Quando ho spiegato che la colpa è nostra, le loro reazioni erano dall’incredulità alla rabbia, ma sempre pacata».

La crisi climatica sta influenzando i movimenti migratori nella regione di Borena e in altre aree: «Senza acqua non si può vivere, ma nemmeno con troppa. Quando vivi in un posto dove da sei anni non piove o ci sono sistematicamente inondazioni, saltano i raccolti e la pastorizia. Chi può parte, ma la maggior parte resta lì o si sposta di poco».

Nicolosi sottolinea l’importanza di riconoscere ufficialmente il concetto di “migranti climatici” a livello internazionale. «Non possiamo esportare bombe e poi chiudere le frontiere a chi scappa da quelle bombe. Allo stesso modo non possiamo continuare ad inquinare e chiudere le frontiere a chi subisce le conseguenze del nostro inquinamento. Spesso ci si chiede perché non li aiutiamo a casa loro, ma non perché una persona sceglie di andare via dalla propria casa. È importante sdoganare certi stereotipi».

“Borena: la terra senza pioggia” è un podcast toccante e informativo che porta gli ascoltatori nel cuore di una delle crisi umanitarie più urgenti del nostro tempo. Con la sua narrazione coinvolgente e le testimonianze dirette, Nicolosi fa luce sulla realtà quotidiana di chi è costretto a scappare a causa dei cambiamenti climatici.

Leggi per approfondire: Senza casa, senza definizione