Esclusiva

Luglio 31 2024
Le spadiste azzurre fanno la storia ai Giochi di Parigi 2024

Le azzurre conquistano uno storico oro nella gara a squadre battendo le padrone di casa 30 a 29

Inizia il minuto supplementare e la tensione, già palpabile, si fa quasi insostenibile al Grand Palais di Parigi. Sulla pedana la spadista italiana Alberta Santuccio e la francese Auriane Mallo-Breton si fronteggiano, pronte all’assalto. A pochi passi le loro compagne di squadra attendono con il cuore in gola. Il tabellone segna 29 a 29. L’oro è lì, a portata di mano. Basta solo un punto per afferrarlo. Un punto necessario alle azzurre, perché in caso di parità sarà comunque la Francia a vincere. Un punto che l’atleta catanese strappa alle padrone di casa con un’ultima fulminea stoccata, scrivendo insieme alle connazionali una nuova pagina nella scherma italiana.       

Rossella Fiamingo, Giulia Rizzi, Alberta Santuccio e Mara Navarria sono le nuove campionesse olimpiche nella spada a squadre e le prime italiane a poter vantare questo titolo. Un traguardo a cui il nostro Paese aspirava sin dal 1996, anno in cui ai Giochi di Atlanta le donne hanno iniziato a gareggiare in questa disciplina. Il bronzo vinto a Tokyo da Fiamingo, Santuccio e Navarria insieme Federica Isola aveva fatto ben sperare, ma è stato il lavoro fatto negli ultimi tre anni a far crescere il gruppo, a cui Rizzi si è aggiunta in un secondo momento. 

Prime nel ranking mondiale e medaglia d’oro agli Europei di Basilea del 2024, le azzurre sono arrivate a Parigi da favorite, un onere che invece di frenarle ha dato loro la carica per compiere un’impresa storica. Anche nel momento più difficile, quando erano sotto di ben cinque stoccate rispetto alle francesi, sono rimaste concentrate sul loro obiettivo. E nonostante il pubblico cantasse già la marsigliese, hanno rosicchiato il vantaggio delle avversarie un punto alla volta, fino al serrato testa a testa che le ha portate alla vittoria.

«In realtà ho cercato solo di continuare quel trend positivo costruito dalle mie compagne di squadra, che mi ha portato all’ultimo match una botta sopra» ha detto Alberta Santuccio ai microfoni Rai, commentando la propria prestazione. Per lei, la più giovane del gruppo, questa medaglia è una consacrazione cercata e meritata, in vista di nuovi ambiziosi traguardi. Soddisfatta del risultato anche la capitana Mara Navarria, entrata in pedana a metà gara come sostituta della compagna di squadra Fiamingo: «Da sempre supporto le mie compagne anche da fuori, perché ci vuole sempre una quarta che sia pronta». Veterana di questo sport, la spadista lascia l’agonismo da protagonista: «Sono davvero contenta di chiudere così la mia carriera sportiva. Quattordici anni fa ho fatto qui il mio primo Mondiale e oggi saluto con un bellissimo oro al collo».

Un risultato davvero niente male anche per Giulia Rizzi, alla sua prima partecipazione alle Olimpiadi: «Nonostante i 35 anni sto cominciando a divertirmi adesso. Perciò spero che la mia carriera continui ancora per qualche anno» ha detto. E a proposito del gran carattere dimostrato dalla squadra davanti al pubblico d’oltralpe, rumoroso e partigiano, Rossella Fiamingo ha rivelato: «Il nostro preparatore aveva una registrazione con il tifo francese; quindi ci siamo allenate anche con questo sottofondo». Con già al collo un argento e un bronzo olimpici, all’azzurra mancava solo il metallo più prezioso, un sogno che accarezzava sin dai Giochi di Rio 2016, durante i quali aveva perso la finale contro l’ungherese Emese Szàsz. Oggi il riscatto, dolce e al tempo stesso sofferto, che fa dimenticare anche la deludente gara individuale disputata pochi giorni fa.  

Tutte trentenni e provenienti da regioni molto distanti tra loro – Flamingo e Santuccio sono siciliane mentre Navarria e Rizzo vengono dal Friuli – le spadiste sono state un esempio di determinazione, tenacia e talento. Il loro successo sarà di certo fonte d’ispirazione per le nuove generazioni, oltre che uno stimolo per le altre squadre italiane di scherma, ancora a caccia di una medaglia olimpica.

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