Il sale sulla pelle, il sole che picchia, le onde che accompagnano ogni movimento e l’odore del mare che riempie i polmoni. E poi una medaglia d’oro alle Olimpiadi di Parigi 2024. La prima medaglia nel windsurf femminile per Marta Maggetti, 28 anni, originaria di Cagliari. La sua città, il luogo in cui ha imparato a surfare e a sopportare il maestrale, l’hanno aiutata a rimontare nelle acque ventose di Marsiglia.
A parlare ai canali di Zeta c’è il suo primo allenatore, Andrea Beverino, istruttore di vela al Windsurfing Club Cagliari: «Ho seguito le gare fin dall’inizio e ho tifato per lei come il primo giorno. Sapevo che aveva tutte le potenzialità per raggiungere l’oro olimpico, lo aspettavo da Tokyo. Era solo questione di tempo. Mi sento estremamente felice e orgoglioso di aver fatto parte del suo percorso, anzi, di essere stato il promotore di questo cammino che oggi l’ha portata alla vetta del mondo del windsurf».
Tre anni fa questa gara le aveva lasciato un retrogusto amarissimo in bocca, con il quarto posto ai Giochi di Tokyo. Oggi invece Marta Maggetti festeggia come vincitrice dopo aver ribaltato il campo di regata con una partenza complessa.
«Sin dai primi allenamenti ho subito notato in Marta una determinazione particolare. – dice il suo ex insegnante – Ogni lezione e ogni consiglio lo seguiva con costanza e tenacia, mettendolo subito in pratica. Aveva voglia di crescere. Per lei non si trattava di un gioco, voleva arrivare in alto. Questo le ha permesso di superare ogni difficoltà. Tanto da riuscire a competere anche con la categoria maschile e posizionarsi benissimo nell’assoluto».
Beverino racconta che si distinse fin da subito, nel giugno 2007 a Cagliari con suo fratello Davide, dove insieme lavoravano al Windsurfing Club del Poetto, aveva notato un gruppo di ragazzi di otto/dieci anni che uscivano in acqua tutti insieme. Lì c’era anche Marta: «In quel momento chiesi ai loro genitori di seguire i bambini in un’attività più agonistica. Partì la sezione giovanile del club. Tra luglio e agosto ci allenammo duramente con l’obiettivo di partecipare alla coppa Primavela di Bracciano che si sarebbe tenuta a settembre». L’insegnante sorride ricordando come l’atleta desse filo da torcere a tutti, fin dalla tenera età: «Marta gareggiava con i più grandi, anche con i maschi. Era piccolina e gracilina ma non aveva paura di nessuno».
La navigazione ha fatto sempre parte del suo Dna grazie alla passione del papà per il mare. Dopo essersi cimentata nella pallacanestro, nella pallavolo e nella ginnastica artistica, l’attuale campionessa ha affinato le sue competenze nelle acque cristalline della Sardegna. «Quando il padre mi chiese cosa pensassi delle sue capacità dissi sin da subito che aveva la stoffa per diventare un’atleta di alti livelli. Avrei voluto seguirla nel tempo come istruttore ma per dinamiche istituzionali non è stato possibile» racconta Beverino.
«L’ambiente di Cagliari è fertile per imparare, in particolare il surfing club ha fatto in modo che si allenasse bene fin da piccola. Il clima mite e la costanza del vento sono stati i giusti ingredienti». Con le sue palme, il suo vento e i vari club (surf, nuoto, vela, sup), il capoluogo sardo è l’ideale per chi vuole cimentarsi negli sport acquatici come l’IQFoil, la nuova categoria olimpica che ha visto Maggenti regnare. A differenza della passata categoria l’RS:X, si trova il foil invece che il daggerboard nella tavola. A quel punto grazie alle idroali (hydrofoil) attaccate nella parte inferiore sembra di volare non galleggiare. Questa nuova tecnologia rende la disciplina più spettacolare e gli atleti più veloci.
Questo ha permesso all’azzurra Maggetti di regalare all’Italia la 18ª medaglia dei Giochi 2024, la sesta d’oro, superando la campionessa del mondo israeliana Sharon Kantor.
Il suo vecchio allenatore sa bene che questa è una storia di resilienza e coraggio, fatta di perdite, sfide ma anche tante soddisfazioni. Soprattutto sa che storie come questa possono incentivare le giovani donne a sognare in grande: «Per chi scopre di avere nel sangue la passione per il windsurf dico di prendere esempio da Marta, dalla sua tenacia e dalla sua insaziabile fame di conoscere ogni singolo trucco del mestiere. E’ molto faticoso e richiede pazienza ma se uno sa aspettare sa regalare sensazioni uniche» conclude Andrea Beverino.
Dopo sedici anni, l’Italia torna così a medaglia nel windsurf femminile. L’ultima fu quella di Alessandra Sensini a Beijing 2008 con un argento, mentre l’oro non si vedeva da Sydney 2000. Marta Maggetti conquista in questa maniera la quinta medaglia al femminile. La seconda nell’oro dopo 24 anni.
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