Esclusiva

Agosto 5 2024
Errani-Paolini, una vittoria da 48 carati

Con un punteggio di 2-6, 6-1, 10-7, le tenniste portano a casa il primo oro olimpico nella storia del tennis italiano

Due bandiere tricolore sventolano al calare del sole: Sara Errani e Jasmine Paolini festeggiano la vittoria ai Giochi olimpici di Parigi sul gradino più alto del podio. Dopo quasi due ore di gioco il tandem italiano conquista l’oro, strappato alle russe Mirra Andreeva e Diana Shnaider.

Dopo aver battuto le ceche Linda Nosková e Karolína Muchová per 6-3 6-2, anche la coppia russa, in gara senza bandiera, si è dovuta arrendere alla complicità italiana. «Ora vogliamo l’oro» aveva detto Errani dopo la semifinale. E così è stato. Una medaglia che, soprattutto per la tennista bolognese classe 1987, ha un peso maggiore, molto più di quei cinquecentoventinove grammi. A trentasettenne anni è riuscita a portare a casa il riconoscimento più ambito, in quella che sarà, con molta probabilità, la sua ultima Olimpiade. Grazie a questo titolo diventa la settima donna nella storia e la prima italiana ad ottenere il Career Golden Slam di doppio, ovvero la vittoria di tutti gli Slam – raggiunta con l’ex compagna Roberta Vinci – e dell’Oro olimpico nel corso della carriera.

Ciò, però, non sarebbe stato possibile senza la più giovane ma tenace Paolini. La ventottenne toscana, al suo esordio olimpico, ha conferito la giusta carica alla coppia, nonostante la tensione iniziale e qualche errore di troppo, tra palline a rete e risposte fuori misura, forse anche a causa di un dolore alla gamba sinistra che ha costretto Errani a richiedere un medical time out.

Nella fase iniziale non è stato semplice affermarsi su Andreeva e Shnaider, che nonostante la giovanissima età – rispettivamente diciassette e venti anni – si sono dimostrate un duo affiatato e dinamico, con una varietà di gioco che ha messo in difficoltà le avversarie.  

Il primo set, infatti, è stato vinto dalle atlete neutrali, in uno stadio ancora semivuoto dopo la finale tra Novak Djokovic e Carlos Alcaraz. Il secondo, invece, ha visto in rimonta le italiane che hanno subito dominato fin dai primi game. La grinta e l’esperienza delle tenniste azzurre ribaltano le sorti della partita: seguendo il loro solito schema, mentre Jasmine resta a fondo campo, Sara avanza a rete, dove riesce a chiudere la maggior parte dei punti. Il duo italiano, con nuova reattività e forza, raccoglie il consenso anche del pubblico francese che le incita a suon di “Italie! Italie!”, rincarato dal tifo di Lorenzo Musetti, poco prima premiato con la medaglia di bronzo nel singolare maschile.

Dopo un set pari, il super tie-break a dieci punti, e non il consueto terzo set, ha decretato le vincitrici, in un testa a testa dove i colpi della pallina acceleravano come i battiti del cuore. La chiusura è stata circolare, con Paolini in battuta nel primo e nell’ultimo punto, celebrato tra urla di liberazione e racchette in aria.

Al momento non c’è traccia della finale persa al Roland Garros contro Coco Gauff e Kateřina Siniaková, perchè ieri sera il Philippe Chatrier è diventato il palcoscenico dove le azzurre hanno concretizzato un sogno, regalando al Paese la prima medaglia d’oro nella storia del tennis italiano. Se ad inizio match i volti di Sara Errani e Jasmine Paolini lasciavano trapelare tensione, ora questa si è trasformata in commozione e si è sciolta in lacrime.