Esclusiva

Agosto 7 2024.
 
Ultimo aggiornamento: Agosto 8 2024
Matteo Zurloni, sui muri come Spiderman

«Mi piacerebbe parlare con Marcell Jacobs. Anche lui è un velocista, però in orizzontale». Ai quarti di finale nello Speed Climbing con tanto di record europeo, il classe 2002, si prepara a brillare a Parigi dopo la medaglia d’oro a Tokyo

Mani salde sulla roccia e sguardo determinato, Matteo Zurloni scala da quando è bambino le maestose Dolomiti. Le estati a Campitello di Fassa, in Trentino, sono un susseguirsi di avventure tra le vette, grazie alle storie del nonno, membro del Club Alpino Italiano di Cassano D’Adda, che instilla in lui questa passione. Oggi, l’amore per la montagna lo porta ad essere uno dei volti emergenti delle Olimpiadi di Parigi 2024 con il record italiano ed europeo. La sua determinazione, coltivata fin dall’infanzia, lo ha trasformato in un atleta di punta, pronto a confrontarsi con i migliori sul pianeta. 

«Un giorno, durante una passeggiata, abbiamo visto delle persone che scalavano e mi sono incuriosito. Uno degli arrampicatori, essendo un istruttore della palestra locale, ha detto a mia madre di portarmi a provare. Avevo cinque anni. E così ho iniziato» racconta Matteo. Da quel momento in poi la sua strada è segnata. Tornato a Milano inizia un corso, e a soli sette anni, partecipa alle sue prime competizioni. Nonostante praticasse anche nuoto, l’arrampicata prende il sopravvento.

Nel corso degli anni, Matteo ha perfezionato il suo approccio all’allenamento e alla sfida. Se inizialmente si dedicava a due specialità di arrampicata: Boulder (scalata sui massi) e al Lead (basata sulla difficoltà), è solo a sedici anni che scopre la Speed e punta tutto sulla velocità: «Il vero “colpo di fulmine” per questa disciplina è arrivato a diciannove anni, quando ho visto Ludovico Fossali diventare Campione del Mondo e partecipare ai Giochi. È lì che ho capito che avrei voluto raggiungere anch’io quei risultati. Da quel momento mi sono concentrato su quello​​». 

Entrare a far parte della squadra delle Fiamme Oro e della Nazionale italiana della Federazione Arrampicata Sportiva Italiana (FASI) ha permesso a Matteo di progredire rapidamente, focalizzandosi sempre più sulla Speed. 

Staccare il Pass ad agosto 2023 gli ha permesso di prepararsi con calma, anche se il vero allenamento è cominciata a gennaio.

«Arrivare da Campione del Mondo porta grandi aspettative» ammette Matteo, ma rimane umile e realistico riguardo alle sue possibilità, consapevole dei suoi avversari «Non ho la presunzione di essere il più forte. Sono molto motivato perché so che sono migliorato rispetto all’ultima volta e non vedo l’ora di confrontarmi con gli atleti più veloci del pianeta». La gara a Parigi rappresenta un’occasione unica per dimostrare il potenziale di questa specialità, che dopo il grande boom di Tokyo 2020 sta conquistando tutti.

Il percorso verso l’eccellenza ha richiesto sacrifici, soprattutto in termini di tempo libero. Tuttavia, Matteo non rimpiange le sue scelte. «Il sacrificio maggiore è stato rinunciare a molte esperienze comuni. Sono contento della vita che ho scelto». Oltre a gareggiare, Matteo studia Scienze Motorie, è un appassionato di film Marvel e legge i romanzi di Stephen King. Oltre a questo, si dedica all’insegnamento dell’arrampicata ai più piccoli, un’attività che spera di continuare nel futuro. Il suo obiettivo a lungo termine è contribuire a far crescere questo settore. 

Nonostante non abbia un idolo specifico, Matteo ammira tutti i suoi avversari per i loro punti di forza unici. Samuel Watson, detentore del record mondiale, rappresenta sia una fonte di ispirazione che di competizione per lui. «Il mio record personale è 4”95, mentre il record del mondo è 4”79. L’idea di essere il più veloce sulla terra è affascinante», confida Matteo.

Con la sua preparazione intensa, sia fisica che mentale, e il sostegno della famiglia, della FASI e della squadra, Matteo Zurloni si avvicina alle Olimpiadi di Parigi 2024 con grandi speranze.

«Ai Giochi sarò in mezzo a veri e propri giganti di tutti gli sport. Mi piacerebbe parlare con Marcell Jacobs. Anche lui è un velocista, però in orizzontale. Vorrei capire quali sono le sue sensazioni prima della partenza e prendere spunto dalla sua personalità fortissima».

Matteo Zurloni, sui muri come Spiderman