Esclusiva

Novembre 6 2024
Donald Trump è il 47esimo Presidente degli USA

«Molte persone mi hanno detto che Dio mi salvato la vita per un motivo. E quel motivo è salvare il nostro paese e ripristinare la grandezza dell’America. E ora porteremo a termine quella missione insieme» ha dichiarato Donald Trump davanti a una folla di sostenitori entusiasta a Palm Beach, circondato dai familiari e dal suo vice, James David Vance. 

Il tycoon torna alla Casa Bianca. È il primo nella storia moderna a ottenere due mandati non consecutivi. A 78 anni diventa il presidente più anziano mai insediato e il primo con una condanna penale. Nonostante due impeachment, processi, scandali e l’ombra dell’assalto a Capitol Hill il 6 gennaio 2021, Trump ha saputo ricostruire il rapporto con il suo partito e ribaltare pronostici che lo davano per sconfitto.  «Abbiamo fatto la storia», ha detto, e poi una promessa: aprire una nuova “età dell’oro” per gli Stati Uniti.

«Abbiamo vinto il voto popolare, il che è fantastico. Gli americani ci permetteranno di fare di nuovo grande l’America» ha proclamato. E ora, con una maggioranza repubblicana sia al Senato sia alla Camera dei Rappresentanti, Trump è pronto a realizzare il suo ambizioso programma.

Il Tycoon vince su Kamala Harris conquistando i 270 grandi elettori necessari per tornare alla Casa Bianca per la seconda volta. Lo spoglio è ancora in corso, ma sulla base di dati ormai consolidati è evidente che quella di Trump è stata una vittoria a valanga su Kamala Harris, soprattutto negli Stati in bilico

Il percorso verso l’insediamento del 20 gennaio 2025 è ancora lungo: servirà la certificazione del Collegio elettorale e la ratifica del Congresso, passaggi ufficiali che seguono il sistema costituzionale americano. Ma Trump guarda già al futuro: «Non inizierò guerre, ma le fermerò». Tra le sue priorità, blindare i confini e riportare i migranti “in modo legale”. E, tra applausi e ovazioni, concludono: «Faremo qualcosa di speciale, speciale. Siamo il più grande Paese del mondo».

LE REAZIONI DELLA POLITICA ITALIANA

Dopo la vittoria di Donald Trump, la politica italiana si è subito mobilitata per congratularsi con il neo-eletto presidente americano, con espressioni di amicizia e auspici per un rinnovato rafforzamento dei legami tra i due Paesi. La premier Giorgia Meloni ha sottolineato l’alleanza storica tra Italia e Stati Uniti, definendoli «Nazioni sorelle» unite da valori condivisi, e ha espresso fiducia che questa relazione strategica si rafforzi ulteriormente sotto la nuova amministrazione Trump. «Buon lavoro, Presidente» ha scritto Meloni, aggiungendo che il legame con gli Stati Uniti è «incrollabile» e che rappresenta «un’amicizia storica».

Il presidente Sergio Mattarella ha inviato un messaggio di augurio, dichiarando: «Le porgo cordiali auguri di successo nel suo nuovo mandato alla Presidenza degli Stati Uniti d’America. I nostri Paesi sono uniti da inscindibili vincoli di amicizia e collaborazione, cementati dalla condivisione dei valori democratici e dalla comune adesione a un ordine internazionale fondato sulle regole». Ha poi aggiunto: «Roma conferma la sua ferma volontà di lavorare d’intesa con Washington, bilateralmente e in tutti i consessi multilaterali, oltre che nella cornice delle relazioni tra gli Stati Uniti e l’Unione europea».

Anche altri leader italiani hanno lodato la vittoria di Trump. Il vicepremier Matteo Salvini ha commentato: «Lotta all’immigrazione clandestina e taglio delle tasse, radici cristiane e ritorno alla pace, libertà di pensiero e no ai processi politici. Anche negli Usa vincono buonsenso, passione e futuro! Buon lavoro, presidente Donald Trump». Salvini ha poi detto, con riferimento alla politica estera, che se Trump «riuscirà a riportare colloqui e dialogo tra Russia e Ucraina, tra Israele, Iran e Palestina potrà ambire al Nobel per la pace».

Il vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri Antonio Tajani ha sottolineato la continuità della cooperazione tra i due Paesi, dichiarando che «Italia e Stati Uniti hanno lavorato bene con la prima amministrazione guidata da Donald Trump e con quella di Joe Biden, e sarà così anche con la nuova presidenza statunitense». Ha aggiunto: «Siamo un Paese amico e con grande sincerità e amicizia sono convinto che collaboreremo bene anche con l’amministrazione Trump».

Infine, il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, ha ribadito l’impegno a mantenere un dialogo diplomatico stretto con Washington, affermando: «Rivolgo al Presidente Donald Trump le mie sentite congratulazioni. Con rinnovata determinazione, l’Italia conferma il proprio impegno al fianco degli Stati Uniti per affrontare insieme le sfide complesse che il presente ci pone, nella convinzione che solo uniti si possa garantire prosperità e stabilità».

FRONTE INTERNAZIONALE

Sul fronte internazionale, l’elezione di Donald Trump ha scatenato diverse reazioni, con messaggi di congratulazioni e di cauta attesa da parte dei leader mondiali. Tra i primi a commentare, il presidente francese Emmanuel Macron ha pubblicato su X (ex-Twitter): «Congratulazioni, presidente @realDonaldTrump. Pronti a lavorare insieme come abbiamo fatto per quattro anni. Con le sue convinzioni e le mie. Con rispetto e ambizione. Per più pace e prosperità». Macron ha sottolineato la volontà di continuare una collaborazione pragmatica, nonostante alcune divergenze di visione.

Anche il primo ministro britannico Keir Starmer ha accolto la vittoria di Trump con un messaggio di apertura, affermando di non vedere l’ora di collaborare con il futuro presidente. «Come i più stretti alleati, stiamo fianco a fianco in difesa dei nostri valori condivisi di libertà, democrazia e impresa» ha dichiarato Starmer, augurandosi che le «relazioni speciali tra Regno Unito e Stati Uniti continuino a prosperare su entrambe le sponde dell’Atlantico». Tuttavia, Starmer ha affrontato in passato accuse di interferenze nelle elezioni statunitensi, poiché alcuni membri del suo partito avevano sostenuto apertamente i Democratici.

Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, ha invece espresso il desiderio di mantenere una «forte agenda transatlantica» e di far fruttare «un vero partenariato tra i nostri popoli, che unisce 800 milioni di cittadini». In un contesto di tensioni internazionali, l’UE punta a preservare la cooperazione con gli Stati Uniti, nonostante le preoccupazioni per la possibile direzione delle politiche di Trump riguardo al sostegno alla NATO e all’Ucraina.

In Ungheria, il primo ministro Viktor Orbán ha reagito con entusiasmo alla vittoria del candidato repubblicano, definendo il risultato «la più grande rimonta nella storia politica degli Stati Uniti». Orbán, che in passato ha elogiato Trump definendolo un «grande uomo» e un «grande leader», ha ribadito il suo sostegno, descrivendo la vittoria come «tanto necessaria per il mondo!».

Il presidente russo Vladimir Putin, tuttavia, si è astenuto dal fare immediate congratulazioni, mantenendo un atteggiamento prudente. Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha dichiarato: «Trarremo conclusioni sulla base di passi concreti e parole concrete», osservando che Trump ha espresso posizioni controverse durante la campagna, ma anche aspirazioni per la pace. Per Mosca, le dichiarazioni di Trump sull’intenzione di «porre fine alle vecchie guerre» potrebbero prefigurare un cambio di rotta, ma il Cremlino rimane in attesa di conferme.