Esclusiva

Novembre 7 2024
Dall’aborto all’ambiente: cosa aspettarci (o non aspettarci) dal ritorno del tycoon

A più di 24 ore dalla vittoria di Donald Trump, i media hanno analizzato ogni angolo della sua vita politica e privata, come se fosse un calzino da rivoltare per scoprire l’incredibile mistero del suo successo. Le sorprese non sono mancate: il divario nei voti tra i due avversari (mai visto un margine così grande), la perdita dei democratici in Stati cruciali come la Pennsylvania, la condanna penale di Trump (che comunque non gli impedisce di essere rieletto), e – ciliegina sulla torta – i complimenti per la vittoria direttamente dal governo italiano. Insomma, sembra che il quadro della situazione sia completo.

In realtà, mentre ci godiamo l’effetto “vittoria a sorpresa” e il commento di ogni possibile esperto di politica mondiale, c’è una cosa che nessuno si è ancora preoccupato di analizzare: cosa succederà veramente quando Donald Trump tornerà alla Casa Bianca? È ancora tutto un grande punto interrogativo, ma, come ogni buon appassionato di politica sa, avere una guida sulle sue posizioni potrebbe almeno darci un’idea di cosa aspettarci. Eccola, allora, la nostra piccola guida per orientarsi nel mondo di Trump 2.0, per navigare tra i temi che probabilmente non vedrete analizzati nei talk show.

DIRITTI: Una “destra religiosa” in arrivo?

L’aborto è stato uno dei temi caldi durante la campagna di Kamala Harris, ma come si posiziona Donald? Secondo il tycoon, il diritto all’aborto dovrebbe essere deciso dai singoli Stati federali, come se fosse una decisione da prendere durante una partita a carte. Inoltre, è impossibile non pensare che una presidenza Trump potrebbe portare a un rafforzamento di quella destra religiosa che, ammettiamolo, è meno entusiasta della comunità LGBTQIA+ e dei diritti delle persone transgender.

ECONOMIA: L’inflazione e il concetto di “globalizzazione, ma solo se fa comodo”

Mentre i cittadini americani si preoccupano dell’inflazione, Trump è lì a rassicurarli che l’economia, in fondo, va abbastanza bene. Il suo piano? Tagli fiscali per i redditi alti e per le grandi imprese. Perché non farlo, dopotutto, se l’economia si regge su di loro, giusto? In più, ci sono dazi doganali in arrivo per “far lievitare” le entrate fiscali e, probabilmente, le bollette dei consumatori. E via, con la globalizzazione a misura di Trump: che cos’è questa storia della “cooperazione internazionale” quando si può imporre il proprio modello con i dazi e le tariffe?

AMBIENTE: Il clima? Una bufala… e chissà che Elon Musk non lo salvi

Il cambiamento climatico per Trump? Una bufala, ovviamente. Nella sua presidenza precedente, il Tycoon ha annullato oltre 125 regolamenti ambientali, per non parlare della sua decisione di ritirarsi dall’Accordo di Parigi (un colpo d’aria fresca per i negazionisti del clima). Ma ecco il colpo di scena: c’è una nuova stella che splende al suo fianco! Elon Musk, il re dei veicoli elettrici, potrebbe riuscire a moderare le posizioni del presidente, magari dicendo a Trump che, per favore, ogni tanto pensi anche a un futuro con l’aria un po’ più pulita.

IMMIGRAZIONE: Il muro dei sogni

Ricordate quando Trump sognava di costruire un muro lungo il confine con il Messico? Non è stato completato, ma ora pare che voglia finire il lavoro e far partire una mega-deportazione. Immaginate l’effetto domino: Trump, da un lato, costruisce il muro, e dall’altro, invia centinaia di migranti a casa loro con una velocità mai vista prima. Vi suona come il “piano perfetto”? Sì, e probabilmente sarà anche un reality show.

POLITICA ESTERA: “America First”… ma solo se non diventa troppo noiosa

Sulle politiche estere, Trump ha sempre avuto un motto: “Renderemo grande l’America”. L’isolazionismo è la sua bandiera, il che vuol dire che preferisce concentrarsi su se stesso e lasciare gli altri alle loro beghe. Questo può implicare un rallentamento del supporto a Kiev? In Ucraina stanno probabilmente preparando i bagagli. In effetti, Trump ha sempre oscillato tra dichiarazioni contraddittorie sul conflitto, promettendo da un lato di porre fine alla guerra in un solo giorno e dall’altro lasciando intravedere la possibilità di interrompere gli aiuti. L’Ucraina dovrà decidere se “cercare un nuovo amico” o fare affidamento su quella vecchia Europa.

Kamala Harris: la “sconfitta” che fa sperare?

Nel frattempo, Kamala Harris non sta certo piangendo sul latte versato. Se non altro, con la sua “accettazione” della sconfitta, si sta già preparando a diventare il volto dell’opposizione repubblicana, cercando di convincere anche i democratici più scettici. Insomma, Trump è appena tornato alla Casa Bianca, ma la competizione per la presidenza del 2028 è già in pieno svolgimento.