Esclusiva

Febbraio 11 2025
«Un futuro gioioso davanti», il libro di Gilioli sul caso Pifferi

Si è tenuta presso la libreria Il Libraccio a Roma la presentazione del nuovo libro del giornalista Alessandro Gilioli. Ad accompagnare l’autore, gli interventi della Prof.ssa Maria Rita Parsi e il giornalista Luca Sappino

«Mi sono avvicinato a questa vicenda perché mi è sembrato poco a poco, che non fosse soltanto una storia di cronaca nera» con queste parole il giornalista e scrittore Alessandro Gilioli, inizia la presentazione del suo ultimo lavoro. Un’inchiesta che ripercorre il caso di cronaca nera di Alessia Pifferi, la donna che nel luglio 2022 abbandonò per sei giorni la figlia Diana, di soli 18 mesi, ritrovandola,  priva di vita al suo ritorno a casa. 

«Abbiamo detto che questa è una presentazione e non si rischia di fare spoiler, perché della storia sapete già tutto» dice l’autore riferendosi agli eventi che hanno portato alla morte della piccola Diana Pifferi. Una storia che ha suscitato un grande clamore mediatico e che ancora oggi, con il processo di Alessia Pifferi ancora in corso, scuote l’opinione pubblica. L’inchiesta di Alessandro Gilioli evidenzia i diversi fattori che hanno fatto da contesto alla vicenda: «Una storia di disagio e abbandono, la storia di una bambina lasciata morire dalla madre che si intreccia con questioni sociali e logistiche sono gli elementi chiave nel racconto», spiega il giornalista. 

Una storia di abbandono avvenuta a Ponte Lambro, provincia di Milano «un’estrema periferia, un posto che è insaccato che a sinistra ha la tangenziale e a destra il fiume Lambro, uno tra i più inquinati d’Europa». Un rettangolo di cemento e disagio «un quartiere letteralmente rinchiuso che diventa, negli anni in cui Pifferi cresce, il fortino della droga in mano alla malavita» chiarisce ancora Gilioli. 

«Un futuro gioioso davanti», il libro di Gilioli sul caso Pifferi

La psicopedagogista e psicoterapeuta Maria Rita Parsi ha preso la parola per condividere il suo parere sull’argomento. «Per un bambino, un minuto o dieci minuti non sono come per noi un minuto o dieci minuti. Questa creatura è stata per tutto il tempo ad aspettare che qualcosa arrivasse», ha aggiunto sottolineando che questo è un fatto imperdonabile. «Io credo che lei avesse un vuoto d’amore tale da farle commettere questo orrore», ha detto, per suggerire che un atto simile può essere il risultato di un vuoto affettivo profondo. «Il delitto continua», ha affermato, e ha richiamato l’attenzione su un problema internazionale e che la bambina rappresenta tutti i bambini del mondo che soffrono la fame.

«Ho un futuro gioioso davanti» è la frase che riassume forse più di altre la psicologia di questa madre secondo l’autore, è la frase che lei – Alessia Pifferi-  scrive all’amica, quando vede per la prima volta piazza Gae Aulenti e pensa di aver trovato il fidanzato che la sposerà e che farà da padre alla bambina.  Questo messaggio Whatsapp, ricorda il giornalista, è avvenuto solo tre mesi prima della tragedia.

Un’altra questione affrontata da Gilioli nel suo libro è l’eccessiva copertura dei media della vicenda. Questa triste vicenda ha riempito pagine di giornali e programmi di intrattenimento «L’aspetto, forse, più deleterio è stato il fatto che – la sovraesposizione della tragedia- ha creato due tifi contrapposti, cioè il tifo del gettate la chiave e il tifo del poveretta è colpa della società, il che è una banalizzazione, una semplificazione di una vicenda estremamente intrecciata e complicata che alla fine, anche alla fine del mio libro pone più domande che risposte». 

La presentazione si è conclusa con una serie di interventi e scambi di opinione tra il pubblico, l’autore Gilioli e la professoressa Parsi, moderati dal giornalista Luca Sappino. Il contenuto e il tragico epilogo di questa vicenda di cronaca nera hanno portato i presenti ad affrontare alcune riflessioni sul ruolo delle donne, sull’educazione e sui contesti in cui spesso storie di abbandono rimangono nel silenzio.