Esclusiva

Febbraio 21 2025
“Mi manca la serietà di Angela Merkel, oggi il dibattito politico è più aggressivo”, il pensiero del giovane Tim Dietrich

La storia di un ragazzo tedesco che dall’Italia guarda con attenzione l’esito delle urne nel suo Paese natale. Nelle vene di Tim Dietrich scorre un marcato spirito europeista

«L’AfD è un pericolo per la democrazia, sono il contrario della democrazia, un partito fascista». Tim Dietrich ha 26 anni, una laurea in lingue romanze e le idee molto chiare sulle imminenti elezioni federali in Germania: «Si decide se andiamo avanti o se facciamo un passo indietro». Dietrich ha viaggiato molto e svolto vari tirocini all’estero, lontano dalla sua città natale, Rostock, nel nord della Germania.

Oggi fa volontariato nell’associazione “Giovani senza frontiere” – a Palermo – nell’ambito di un progetto finanziato dall’Unione europea. L’associazione si occupa di progetti sociali che coinvolgono la politica e la storia, ha collaborazioni con musei dove si parla della lotta alla mafia in Sicilia, e con centri sociali che fanno il doposcuola, si occupano di migranti o di persone bisognose di uno spazio sicuro. La sua attività mira a promuovere l’inclusione e gli scambi culturali, oltre che la mobilità internazionale tra i confini dei 27 Stati membri dell’Ue.

Dietrich è arrivato in Italia lo scorso 2 febbraio da Berlino, proprio nel giorno in cui la capitale è stata teatro di una grande manifestazione di migliaia di persone: «Nonostante la paura della destra c’è un sentimento di riunione della parte opposta, di coloro che desiderano la democrazia». Il pericolo numero uno per lui si chiama AfD: «Tutto ciò che fa è propaganda, vuole salire al potere per cambiare il sistema, non solo la politica ma anche i valori, quello che abbiamo raggiunto nel dopoguerra». Il giovane è convinto che l’ultradestra faccia il contrario di ciò di cui i giovani hanno bisogno, cioè un mondo aperto e internazionale, la possibilità di viaggiare e spostarsi in Europa. «Tanti danno per scontato molte cose del nostro quotidiano, ma se ce le abbiamo è grazie all’Unione europea», prosegue.

AfD è nella famiglia politica dell’Europa delle nazioni sovrane (ESN), il gruppo più a destra all’interno del Parlamento europeo, anche se si vocifera di un suo possibile ingresso tra le fila dei Patrioti. Lo spirito euroscettico accompagna il partito di Alice Weidel sin dalla sua fondazione nel 2013, e l’AfD ha più volte invocato l’abbandono dell’euro e il ritorno al marco, la vecchia valuta del Paese. Le critiche verso Bruxelles sono diventate sempre più feroci e Weidel ha minacciato l’Unione, usando il termine “Dexit”, la versione tedesca della Brexit, l’uscita del Regno Unito dall’Ue.

Con uno sguardo al passato, il ragazzo fa trapelare nostalgia per la storica cancelliera tedesca Angela Merkel, alla guida del Paese per 16 anni, dal 2005 al 2021. «Ero più contento con lei perché c’era una percezione di stabilità, è stata in carica per molto tempo e ha sempre avuto un atteggiamento serioso», racconta. Rispetto ai tempi della “ragazza di Kohl”, il dibattito in Parlamento e tra gli esponenti politici è diventato più aggressivo secondo Dietrich. Le elezioni anticipate sono state per il giovane uno shock, ma non troppo sorprendenti dati i problemi interni alla coalizione di governo guidata dal cancelliere Olaf Scholz e composta dai socialisti della Spd, i liberali della Fdp e i Verdi. Da Palermo Dietrich aspetta con ansia il 23 febbraio, tifa per il trionfo della democrazia ed esalta lo spirito europeista. Tutto ciò che l’AfD critica e combatte.