Il governatore della California, il democratico Gavin Newsom, fa causa al presidente degli Stati Uniti Donald Trump. L’esponente di spicco del Partito dell’asinello accusa il tycoon di aver abusato della sua autorità, e usato – senza il consenso del Congresso – poteri di emergenza per imporre in modo unilaterale dazi che hanno danneggiato imprese e famiglie californiane.
La causa legale verrà depositata nella giornata di oggi davanti alla corte federale e sostiene che The Donald non può imporre dazi contro Messico, Canada, Cina e nemmeno una tariffa del 10% sulle importazioni dal resto del mondo. Storicamente a guida democratica, la California è la quinta economia mondiale e dipende in modo massiccio dagli scambi commerciali con Canada, Messico e Cina. Noto in tutto il mondo per la presenza della Silicon Valley, lo Stato ospita giganti nel settore tecnologico e dell’industria cinematografica, posizionandosi come epicentro per lo sviluppo del digitale.
«I dazi illegali del presidente Trump stanno creando il caos tra le famiglie, le imprese e l’economia della California, facendo salire i prezzi e mettendo a rischio posti di lavoro. Stiamo difendendo le famiglie americane che non possono permettersi di lasciare che il caos continui», ha detto in un comunicato stampa Newson, tra i papabili per la candidatura dem alla Casa Bianca nel 2028.
Questi dazi, afferma il governatore, stanno creando «danni immediati e irreparabili alla California, lo stato con la maggiore economia, produzione e agricoltura della nazione», in quanto «hanno interrotto le catene di approvvigionamento, aumentato i costi» e «inflitto miliardi di danni» allo stato.
Dal canto suo, Trump elogia i risultati economici derivanti dall’imposizione di dazi, e parla di “inflazione in calo” negli Stati Uniti. «Scende il prezzo di quasi tutti i prodotti in calo, inclusi benzina, generi alimentari e praticamente tutto il resto. Promesse fatte, promesse mantenute!» esulta Trump su Truth, il social fondato da lui stesso nel 2022.