Esclusiva

Aprile 25 2025.
 
Ultimo aggiornamento: Aprile 28 2025
Il saluto commosso

Fede, ricordi e speranze per il futuro, Piazza San Pietro rende omaggio al Papa che ha toccato i cuori di milioni di persone

È tarda notte e le strade attorno a San Pietro sono gremite di persone. In molti sono in fila per rendere l’ultimo omaggio a Papa Francesco Bergoglio. Quattro signore, con la stessa maglietta bianca e blu sono sedute ad un tavolo di uno dei tanti ristoranti dietro San Pietro. «Veniamo da Lipsia » dice Julia S. «siamo venite a Roma per il ponte di Pasqua ma la notizia della scomparsa del Papa ha cambiato la nostra vacanza». «È  stata una lunga attesa ma siamo riuscite ad entrare nella Basilica per dare l’ultimo saluto ». Un velo di tristezza attraversa gli sguardi delle quattro donne «era un Papa molto vicino alle persone, ai poveri e anche alle persone di altre religioni». 

 Due lunghe file patrono dal colonnato di San Pietro ed arrivano in fondo a Via della Conciliazione. La folla è silenziosa e composta.

Superati i controlli, le persone raggiungono la scalinata di San Pietro. È quasi la mezzanotte e la piazza è stracolma di credenti e non. Bergoglio è stato un rivoluzionario all’interno della chiesa, ma non su tutto: ha continuato a condannare l’aborto e a considerare chi lo pratica un assassina. «La capacità di perdono e l’apertura sui diritti civili sono i punti cardine del pontificato di Francesco, ma dobbiamo contestualizzare le situazioni», dice a Zeta Don Bruno, in attesa di entrare nella Basilica di San Pietro. Una signora vicino a lui aggiunge: «Non sono d’accordo, su molte questioni affrontate dal Papa». Interviene anche un giovane ragazzo: «Il dono della vita è sacrosanto ma ogni situazione va valutata e dobbiamo ricordarci dei diritti delle donne, dietro ogni vita deve esserci una coppia altrimenti è una vita sprecata  e rispettare la donna che sceglie di fare quel percorso». 

Dentro San Pietro le persone vengono fatte scorrere velocemente. È concesso a tutti uno sguardo veloce a Sua Santità, il drappo rosso ed il rosario tra le dita, ma «non è possibile fare foto» ammonisce un commesso vaticano. La basilica è colma di gente, venuta a volgere l’ultimo saluto a chi si è sempre speso per gli indifesi, i bambini e gli anziani. Lui loro li aveva salutati il giorno di Pasqua, quando è sceso a fare un giro della piazza in auto, senza l’abito talare, scelta che nella sua sobrietà ricalca il nome che scelse nel 2013: Francesco, per il santo di Assisi. 

Papa Francesco, si è aperto alla modernità, ed è riuscito ad arrivare ai giovani, come confermano i tanti volti in piazza, tra cui quello di Elisa,  trent’anni, romana: « Il suo tratto distintivo è stata la capacità di aver insegnato il valore della semplicità» – afferma Elisa, che è stata una sportiva da ragazza « ha portato lo sport al centro dell’educazione dei giovani, come mezzo per allontanarsi dalla violenza e dall’aggressività. Ho la speranza che il prossimo Papa porti avanti la sua missione”. Educare i giovani all’ amore, Nicola trent’uno anni: “Spero di mettere in pratica le sue parole, Litigate quanto volete, ma non andate a dormire senza fare la pace”.

«Una delle ultime richieste di Bergoglio – rivela Don Ambarus, Vescovo delegato alle carceri – è stata una donazione di 200.000 euro al panificio del carcere minorile di Casal del Marmo». Papa Francesco si è sempre preso cura dei detenuti, lo conferma anche un ex prigioniero, venuto a rendergli omaggio « È stato un Papa capace di toccare le nostre anime e quando veniva in visita riusciva a  placare il nostro tormento, donando noi la speranza».  

La missione di pastore di Bergoglio, tra gli i deboli e i gli ultimi dimenticati non è finita con la sua morte, continuerà dopo di lui. Piazza San Pietro è commossa, ma il popolo di Francesco è qui e riuscirà a trovare la forza per andare avanti.