È una Roma blindata quella che attende le esequie di Papa Francesco. Sin dalle 5 una foschia leggera avvolge la Basilica di San Pietro illuminata, con la cupola più adombrata rispetto al resto della struttura. È ancora buio quando i primi giornalisti stranieri fanno i collegamenti in diretta, 5 ore prima della Santa Messa celebrata dal Cardinale Giovanni Battista Re.
Le persone corrono a mettersi in fila per entrare in Piazza San Pietro, c’è chi si copre con la bandiera raffigurante Papa Francesco, e chi ha il vessillo del Brasile, dell’Angola, della Polonia. È attesa la partecipazione di oltre 200.000 fedeli nell’area circostante Piazza San Pietro e lungo il percorso del corteo, quando il feretro sarà trasportato a passo d’uomo verso la Basilica di Santa Maria Maggiore, percorrendo circa sei chilometri attraverso il centro storico della città.
Le scolaresche in gita attendono non solo il funerale di Papa Francesco, ma anche il Giubileo degli adolescenti del 27 aprile. Intanto, la “macchina” della sicurezza è operativa, sin dalla notte tra il 25 e il 26 aprile, con un massiccio apparato di carabinieri e forze dell’ordine, come succede con i grandi eventi: Per l’occasione sono stati impiegati tiratori scelti, unità cinofile, artificieri, polizia fluviale sul Tevere e squadre NBCR (Nucleare, Biologico, Chimico, Radiologico) per minacce nucleari, biologiche, chimiche e radiologiche.
L’area attorno a Piazza San Pietro è stata suddivisa in cinque zone di sicurezza, con accesso regolato da varchi dotati di metal detector e accurati controlli. Borgo Pio è una delle vie in cui l’accesso è contingentato, solo giornalisti e persone autorizzate possono attraversarla per raggiungere il Vaticano.
Numerose le strade del centro storico chiuse al traffico, inclusi tratti di via Merulana, via Cavour e piazza Santa Maria Maggiore, per consentire il passaggio del corteo funebre. Per rendere più semplice l’accesso delle persone è stato deciso il blocco del servizio di autobus di superficie nelle aree interessate e il potenziamento dei servizi ferroviari con 260.000 posti aggiuntivi.
Previsto anche l’utilizzo di droni per sorveglianza aerea, sistemi anti-drone (“bazooka”) per neutralizzare dispositivi non autorizzati, e una no-fly zone estesa su Roma, con il supporto di caccia Eurofighter e un cacciatorpediniere al largo di Fiumicino.
«La Protezione civile ha dispiegato tremila volontari arrivati da tutta Italia che stanno lavorando per la popolazione, per dare indicazioni, distribuire bottigliette d’acqua, agevolare i flussi e regolare le file», racconta Pierfrancesco Demilito, il capo ufficio stampa della Protezione civile.
«Presidieremo anche le stazioni delle metropolitane e i percorsi attorno a San Pietro per facilitare l’arrivo dei fedeli. Sull’area interessata è previsto anche personale sanitario che darà supporto alla sanità della Regione Lazio con undici posti medici, 217 ambulanze e 155 squadre a piedi nell’area, pronte a dare soccorso in caso di necessità», aggiunge. Demilito ha parlato di un piano di sicurezza concepito in modo “modulare”, affinché possa adattarsi con rapidità alle variazioni del numero dei partecipanti. Il rappresentante della Protezione civile si è espresso anche sul sistema It alert, di proprietà della Protezione civile e scattato alle 13:11 del 25 aprile per segnalare alla popolazione la chiusura anticipata dell’accesso a Piazza San Pietro: «È stato utilizzato ieri, al momento non sono previsti altri usi. Lo strumento nella sua natura è stato utilizzato per dare un’informazione urgente da dare al maggior numero possibile di persone».