Esclusiva

Maggio 30 2025
Maria Grazia Chiuri lascia Dior, l’addio nella sua Roma

La stilista romana chiude il suo capitolo con una sfilata a Villa Albani. Nove anni di moda come strumento di impegno e racconto femminile

L’amore di Maria Grazia Chiuri per la sartoria è nato tra le mura di casa, sbocciato mentre osservava la mamma cucire. E dentro Dior ha portato tutta la forza delle sue radici. «Dopo nove anni lascio Dior felice di aver ricevuto questa straordinaria opportunità. Ringrazio monsieur Arnault per aver riposto la sua fiducia in me e Delphine per il suo supporto» sono le parole con cui la designer, con una foto in bianco e nero che la ritrae sorridente, saluta sul suo profilo Instagram la storica maison francese.  

La sfilata-evento nella cornice di Villa Albani Torlonia, nel cuore della sua Roma, è stato un congedo poetico. Abiti color cipria, trasparenze, tocchi di luce dorata, scollature e pizzi delicati. Un tripudio di eleganza, classe e femminilità. Gli abiti bustier e le spalline geometriche che esaltano la silhouette, le lingerie tono su tono e le mascherine di merletto. La cruise “Beautiful confusion” è un omaggio al film  di Federico Fellini, una dichiarazione d’amore per la città eterna e allo stile italiano, che Chiuri ha portato con sé negli atelier parigini.

Nominata direttrice creativa nel 2016 delle collezioni haute coutureready-to-wear e accessori, la stilista è stata la prima donna a guidare il marchio dal 1946, anno in cui Christian Dior fondò la casa di moda. Il suo debutto avviene con la collezione primavera/estate 2017, dove fin da subito mostra il suo stile inconfondibile e lancia un messaggio politico chiaro. Iconico è il look con la maglietta bianca che recita “We Should All Be Feminists”, ispirata al celebre saggio della scrittrice nigeriana Chimamanda Ngozi Adichie. È il manifesto di un nuovo corso: una moda consapevole, impegnata, femminista.

La designer romana ha riscoperto la forza dell’artigianato, della danza, della spiritualità. In passerella ha provato a rompere gli stereotipi sulla femminilità cercando di esprimere, con il tessuto, un linguaggio nuovo. Con la sfilata di Roma, in completo e giacca vellutata total black, tra gli applausi degli ospiti Chiuri chiude un capitolo, ma non la sua storia. Resta da capire dove porterà il suo talento e chi prenderà il suo posto in Dior. Tra i nomi più vociferati per il passaggio di testimone c’è quello di Jonathan Anderson. Lo stilista nordirlandese ha lasciato a marzo scorso la direzione creativa di Loewe dopo 11 anni, per prendere la guida di Dior Homme ad aprile. 

Chiunque sarà il successore, dovrà portare avanti un’eredità indelebile, che ha rivoluzionato lo stile del brand. Perché Maria Grazia Chiuri non ha solo disegnato abiti. Ha cucito, col filo delle parole, una nuova idea di donna. E l’ha fatta sfilare, fiera, sotto i riflettori.

©️ Riproduzione riservata