La sciabola che venne spezzata è stata promossa. Dopo 130 anni la Francia fa pace con uno dei militari più celebri della sua storia: Albert Dreyfus, il colonnello ebreo alsaziano che nel 1894 venne incriminato per alto tradimento. La vicenda spaccò il Paese in due, portando alla luce il dilagante antisemitismo che pervadeva la cultura francese.
Il 2 giugno 2025 l’Assemblea Nazionale lo ha promosso postumo Generale di brigata, riconoscendo ancora una volta la falsità delle accuse che portarono al suo esilio. Un’ulteriore atto, dopo la riabilitazione del 1906, di riparazione storica per una ferita che condizionò la politica francese fino alla Prima Guerra Mondiale.
Il dibattito sull’affaire aprì i giornali transalpini per anni e trovò una forma d’espressione di grande impatto nelle vignette satiriche che proprio alla fine del XIX secolo iniziarono a riempire le pubblicazioni più varie. Nella rappresentazione ironica feroce trovarono grande spazio gli istinti antisemiti e nazionalisti, ma anche per la critica alle gerarchie militari.





LOGICA – “In questa inchiesta, si sono ascoltati generali, portinai, ministri, prostitute, ecc. ecc. … e ce n’è uno che ci si è dimenticati di ascoltare: Dreyfus”



“Bravi, miei fratelli Mathieu (ndr, il fratello di Dreyfus) e Zola. Non resta che versare un po’ d’olio perché il fuoco antisemita continui a diffondersi e a pulire tutto”.

“Il presidente Loubet: Allora Marianne (ndr personificazione della Francia): dopo un simile bagno di fango, sarebbe forse utile fare una cura seria”
(Humoristische Blätter, Monaco)

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