Per un weekend, lo Street Food Festival “TTSFOOD” riesce a trasformare la piazza di Via Ettore Rolli a Roma in un mondo di degustazioni ed esperienze diverse. Gli stand propongono piatti provenienti da tanti paesi: India, Grecia, Stati Uniti, Spagna e Portogallo. Non mancano neanche quelli dedicati alle specialità italiane: abruzzesi, pugliesi e siciliane. L’evento rappresenta un’occasione unica per ampliare i propri orizzonti e sentirsi lontani dalla zona di Porta Portese, pur restando a Roma.
Verso le 14 si trovano diversi stand senza file davanti. Alcune persone gironzolano intorno alla piazza, qualcuno con l’acquolina in bocca alla ricerca del posto migliore per un’esperienza gastronomica particolare.
Tre giovani amici girano con una birra in mano, indecisi se cercare qualcosa da mangiare per accompagnarla o un tavolo dove gustare ciò che hanno già comprato. In ogni caso, non c’è dubbio che il cibo li stia aspettando: l’odore di cibo alla griglia e dei fritti è impossibile da ignorare.
Secondo lo staff che monitora la situazione e si occupa dell’ordine e della pulizia dei numerosi tavoli e banchi preparati per i clienti al centro della piazza, sono gli unici a offrire un’esperienza del genere ai romani. Forse il fatto che non ci siano altri concorrenti li ha aiutati a sopravvivere alle difficoltà legate a gestire un’impresa di questo genere durante la pandemia. “Sebbene fosse un periodo caratterizzato da chiusure e imprevedibilità, siamo riusciti a superarlo”, racconta Settimo, uno degli addetti del festival.

In mezzo a odori mescolati e a una marea di possibilità gastronomiche diverse, Settimo svela i suoi stand preferiti. “A me piacciono più quelli che vendono cibo pugliese e siciliano”. Li gestisce Teresa, che sta aiutando a preparare il cibo mentre aspetta che i clienti arrivino. La piazza è tutt’altro che affollata, nonostante sia ora di pranzo. Teresa ammette che la situazione è particolarmente tranquilla.
“Diciamo che questa è una piazza particolare”, racconta. Poi spiega che dal 3 al 5 ottobre il festival si è svolto a Villa Baldini, nel quartiere Monteverde, sempre a Roma, e che in quell’occasione l’affluenza è stata molto più alta.
“Dipende sempre dal posto in cui stiamo. Alcune piazze sono più frequentate di altre… Però noi dobbiamo organizzare il festival nei luoghi proposti dal Comune, perché collaboriamo con loro”.
Forse la mancanza di folla contribuisce a mantenere una ricca selezione di cibo pugliese. Allo stand “Polypus Apuliae” si possono assaggiare panzerotti di ogni tipo. Una scelta così ampia rende difficile decidere, ma quando i commessi rivelano quali siano i più tipici della regione, diventa tutto più chiaro. Con orgoglio spiegano che alcuni ingredienti arrivano direttamente dalla Puglia: i friarielli, il capocollo e la burrata. Così consigliano la top 3 dei panzerotti: quello fritto con pomodoro e mozzarella (il più classico), quello con burrata e capocollo, e quello con friarielli e salsiccia.

In contrasto con i sapori pugliesi, risuonano in sottofondo suoni provenienti da paesi lontani: il DJ al centro della piazza sembra avere un debole per la musica commerciale inglese e americana. A prescindere dall’origine della musica, contribuisce a creare un’atmosfera vivace ed energica. Settimo afferma che l’ambiente cambia quando il sole tramonta e le grandi lampade sopra il tavolo del dj iniziano a illuminare la piazza.