Esclusiva

Ottobre 27 2025
La Quadriennale di Roma apre al pubblico per la sua 18ª edizione

All’anteprima emerge il doppio volto dell’arte italiana contemporanea: tra rappresentazione e riflessione sul proprio ruolo oggi

Una folla si accalca sulla scalinata del Palazzo delle Esposizioni a Roma. Sabato 11 ottobre la nuova edizione della Quadriennale apre al pubblico; il Venerdì l’anteprima è riservata agli addetti ai lavori: artisti, curatori, studiosi, giornalisti, qualche politico. La Quadriennale di Roma è la grande rassegna dell’arte contemporanea italiana, nata nel 1931, che presenta le ricerche più significative degli artisti del Paese. In breve: il principale osservatorio istituzionale sull’arte italiana contemporanea.

La Quadriennale di Roma apre al pubblico per la sua 18ª edizione

L’atmosfera è da grandi occasioni: lo raccontano gli abiti degli invitati e i loro sorrisi di rappresentanza. La lunga attesa dell’apertura dei cancelli sulla scalinata diventa occasione per scambiare saluti: «Non vedo l’ora di vedere il lavoro di Terlizzi, non ne sbaglia una», dice una signora a un gruppo di artisti, più e meno giovani. «Siamo in tanti, mi sa che niente rinfresco», risponde uno di loro. Entrati nel palazzo, il curatore della prima ala accoglie i presenti spiegando il richiamo storico dell’allestimento, volto ad esaltare il valore intimista delle opere degli artisti.

La Quadriennale di Roma apre al pubblico per la sua 18ª edizione

Un urlo rompe il fruscio di voci, fin lì domato dalle spesse mura del palazzo. Una signora si è spaventata per un rumore secco e improvviso. È “Hunger”, dell’artista vicentino Arcangelo Sassolino: un pesantissimo artiglio meccanico in acciaio che, mosso da un sistema idraulico, solleva in sequenza i suoi bracci articolati fino a sbilanciarsi e crollare sul pavimento con un tonfo. All’ingresso della sala in cui è esposta la macchina, un’addetta difende con ostinazione — e senza troppe speranze — una stampa con un mosaico “Welcome”, parte integrante dell’opera, dai passi distratti dei visitatori.

La Quadriennale di Roma apre al pubblico per la sua 18ª edizione

Per quanto grande sia il palazzo, gli invitati sono così numerosi che, ovunque si passi, si entra e si esce di continuo nei discorsi altrui: «Ciao carissimo, ti presento mio marito Carlo De Medici e la mia amica Mariagiulia Scotti Borroni». «L’apparente distorsione che caratterizza la pittura di Bini non deriva da un errore percettivo, ma si radica invece in una trama visiva volutamente perturbante, e per certi versi anche romantica, senza mai compromettere davvero l’integrità della composizione». «Ao’, attenta a do’ metti i piedi che qui pe’ tera ci stanno due foglie de palma». Un signore si riferisce a “Weaving”: due foglie, una verde e una scura, che “intrecciandosi e sorreggendosi l’un l’altra richiamano la vita e la morte”, spiega l’artista.

La Quadriennale di Roma apre al pubblico per la sua 18ª edizione

Il filosofo ceco Jan Patočka scriveva che, nella distinzione tra vita feriale, “di ogni giorno”, e quella festiva e fuori dall’ordinario, si svelano due dimensioni fondamentali dell’esperienza umana: la sfera del lavoro, dell’autoasservimento alla vita, e quella orgiastica, che ne spezza le catene. Chissà se, per l’artista, non siano capovolte: l’orgiastico è in studio, quando l’opera prende forma; il feriale arriva qui, tra badge, didascalie e percorsi obbligati. Forse, invece, nel chiasso composto dell’anteprima — tra tacchi, brindisi mancati e artigli d’acciaio — un po’ di quell’ebbrezza liberatoria si è vista davvero.