Esclusiva

Novembre 7 2025
Il ritorno di Rosalía parla 13 lingue

Rosalía si reinventa di nuovo. LUX è un album monumentale, cantato in tredici lingue, che conferma la sua ambizione senza confini

Rosalía è tornata. Ma ancora una volta, è diversa da come l’avevamo lasciata. Con LUX l’artista catalana supera sé stessa, abbandonando i motori di Motomami, il suo ultimo lavoro, per inseguire la luce. Questa volta sorprende il suo pubblico con un album dalle atmosfere mistiche e spirituali che include canzoni in tredici lingue diverse. Oltre lo spagnolo, ci sono l’italiano (e il siciliano), il mandarino, il tedesco, il giapponese, il latino, l’arabo e molte altre.

Nell’epoca dei suoni sintetici e delle canzoni brevi pensate per TikTok, Rosalía ha scelto la strada opposta: LUX è un disco ricco di arrangiamenti sinfonici, archi e cori ed è tra i progetti più attesi dell’anno. Ciò che rende ogni rilascio unico è il fatto che tutte le opere della sua discografia hanno un’identità ben definita.

Mentre il suo debutto, Los Ángeles (2017) è un omaggio al flamenco più puro, El mal querer (2018) è un concept album sperimentale, scritto da Rosalía e co-prodotto insieme a El Guincho. Il progetto, nato come tesi di laurea dell’artista presso l’Escola Superior de Música de Catalunya, si è trasformato in uno degli album più innovativi e acclamati della musica contemporanea, che oggi conta quasi un miliardo di ascolti su Spotify.

Conquista il grande pubblico con Motomami (2022), in cui sperimenta con raggaeton, trap e hyperpop e che è diviso idealmente in due anime – Moto, energica e provocatoria, e Mami, più intima e riflessiva.

Con LUX Rosalía si reinventa di nuovo, al punto da sembrare ogni volta un’artista diversa. Anticipato dal singolo Berghain, in collaborazione con Björk e Yves Tumor, l’album contiene tracce come Mio Cristo piange diamanti, a cui ha lavorato per un anno, mentre studiava l’italiano, ispirandosi all’amicizia tra Santa Chiara e San Francesco d’Assisi.

Non solo la visione artistica, ma anche il lancio di LUX è curato con grande precisione e ha un taglio internazionale. Pochi giorni prima dell’uscita, l’artista ha annunciato che il 5 novembre si sarebbero tenuti dei listening party in tutto il mondo, da Barcellona a Tokyo, da Milano a Toronto, eventi che hanno permesso ai fan di ascoltare l’album in anteprima e diffondere le loro prime impressioni online. Anche su Spotify l’attenzione ai dettagli è evidente: nelle playlist New Music Friday di ogni Paese compare una canzone diversa, scelta in base alla lingua o al pubblico locale. Un modo per sottolineare il carattere globale del progetto.

Anche Madonna ha riconosciuto il talento di Rosalía quando, pochi giorni prima dell’uscita dell’album, ha condiviso la copertina di LUX su Instagram, aggiungendo “Grazie Rosalía. Non riesco a smettere di ascoltarlo. Sei una vera visionaria”.

Che sia una visionaria si evince anche dall’intervista con Zane Lowe, dove racconta nei dettagli il processo creativo degli ultimi tre anni, sottolineando che desiderava passare dal minimalismo di Motomami ad un suono più ampio, che lei stessa definisce “brutalista”. Racconta anche che ha scelto di approcciarsi a tredici lingue per avvicinarsi a pubblici diversi e sentirsi parte del mondo, non al centro.

Quello che emerge all’ascolto è che con LUX Rosalía ha raggiunto un nuovo equilibrio tra istinto e visione e ha dimostrato ancora una volta di essere una di quelle artiste che definiscono un’epoca. Come ha ricordato la sua collega spagnola Aitana: “artiste come lei compaiono solo una volta ogni tanti anni”.