«Vorrei usare la penna come un’arma» Così si presenta Andrea Carbotti, classe 2002, di Mottola, Taranto, ma nato in provincia di Bari, che sogna di diventare giornalista fin da quando era bambino. Si avvicina prima alla satira politica con le vignette di Giorgio Forattini, trovando in soffitta, nella collezione di suo padre, un vecchio libro del celebre vignettista. «Mi ricordo che a 7 anni, al posto di guardare la televisione, mi sedevo sul divano a sfogliare quei disegni un po’ irriverenti, sognando un giorno di poterli fare anche io, nei più importanti giornali italiani».
La passione per il mondo della satira e del disegno va di pari passo con quella per la letteratura e la scrittura: è nel delicato periodo dell’adolescenza, verso i 14 anni, che Andrea inizia a collaborare con giornali ed emittenti locali e a firmare i suoi primi veri articoli. All’inizio tratta di tutto, dallo sport alla politica e all’attualitá, fino a trovare la sua dimensione nel raccontare la cronaca nera. « Nel trovare la mia passione nella cronaca, il lavoro di mio padre come ispettore della Polizia di Stato ha svolto un ruolo fondamentale, sono cresciuto avendo a che fare con ambienti come questure e ne sono rimasto affascinato».
É la curiositá, suo tratto caratterizzante, coltivata anche attraverso la laurea in Scienze Politiche, a spingerlo nella direzione di volersi trovare nel posto giusto al momento giusto, per offrire alla cittadinanza un servizio pubblico. «Sento un dovere morale e una grande responsibilitá, ma non riesco ad immaginarmi in un’altra veste, che non sia quella di scrivere della realtá che avviene intorno a noi, anzi mi piacerebbe molto raccontare la fase dell’indagini di un caso o coprire un processo importante. Il giornalista ha un grande potere, che deve utilizzare per il bene comune, scavando nella profonditá degli eventi».

Da suo padre ha ereditato un’altra grande passione, quella per lo sport, in particolare il calcio: ma contrariamente alle sue origini pugliesi, ad aver rubato il cuore di Andrea é la squadra torinese della Juventus, vista molte volte allo stadio ed in trasferta. «Mi piacciono anche sport meno seguiti, come il ciclismo e la boxe, che ho praticato per diversi anni. Sicuramente un ottimo modo per sfogarsi!».
Bologna, Madrid e Dublino sono le tre cittá che lo hanno ospitato negli ultimi anni, sia come studente fuorisede che come studente della generazione Erasmus, a sottilineare la sua voglia di esplorare ilmondo e accumulare esperienze: Il viaggio più bello fatto finora? « Sicuramente in Russia, nel 2018, prima che iniziasse la guerra. Sono stato a trovare mio fratello, che era lì per motivi di studio e sono rimasto folgorato dalla bellezza del Palazzo d’Inverno, dall’Hermitage e dalla Chiesa del Salvatore sul Sangue Versato. San Pietroburgo é una cittá magica e piena di storia».
L’esperienza più particolare in viaggio, invece, l’ha vissuta negli Stati Uniti, partecipando ad un comizio di Donald Trump al Madison Square Garden, prima delle elezioni del Novembre 2024. «É stato interessante vedere un approccio alla politica diverso rispetto al nostro paese, però preferisco dei toni più pacati e meno spettacolo».
Tra le cose che ama Andrea ci sono, infine, il cinema e la musica: «Nuovo Cinema Paradiso di Tornatore é il film della vita per me, mentre per quanto riguarda la musica la colonna sonora degli eventi importanti me l’hanno sempre fornita i grandi cantautori del passato, primo tra tutti De Andrè».