In via Catania 70, a pochi passi da Piazza Bologna e dalla “Sapienza”, il mercato coperto Italia è un punto di riferimento per gli abitanti del quartiere. Un edificio dallo stile rigido e ordinato all’esterno, tipico dell’architettura fascista, ma pieno di colori, odori e sapori all’interno. Nel mercato gli spazi sono divisi dai muretti dietro i quali fruttivendoli, pescivendoli e fiorai espongono la propria merce.
Tra tutti i banconi, quello di Alessandra Farina e Maria Micheletti cattura l’attenzione per la peculiarità dei prodotti messi in vendita. Non frutta o verdura, come ci si aspetterebbe da un mercato ortofrutticolo, ma libri di tutti i tipi. Non venduti, ma scambiati. Dai classici del Novecento a raccolte di ricette, dai libri in lingua straniera a quelli per bambini. Alessandra e Maria ne offrono per tutti i gusti «senza giudicare», ci tengono a dire. Lo scambio dei libri è gratuito e ha come obiettivo quello di «difendere la cultura», avvisa un cartellone piantato vicino la cassetta dei libri d’arte. Da marzo, insieme ad altri volontari, portano avanti questa bellissima iniziativa spinti dalla passione per la lettura. Le due amiche, infatti, si sono conosciute al club del libro della libreria di via Padova dove si riuniscono ogni settimana. «Il nostro quartiere, purtroppo, non ha una biblioteca. Abito qui da 50 anni e non abbiamo mai avuto un posto dove andare a leggere tranquilli o poter prendere libri in prestito – spiega Maria – questo è il motivo che ci ha portati ad aprire un banco che offrisse la possibilità a tutti di prendere libri in prestito e lasciarne di propri».
«I primi volumi li abbiamo portati noi da casa, dopo un po’ di tempo da piccole cassette abbiamo riempito un intero banco, oggi ne abbiamo due e stiamo pensando di prenderne un terzo», racconta Alessandra mentre sistema i libri appena arrivati. Ogni mattina trovano buste piene vicino il bancone o fuori il mercato. I volontari raccolgono i nuovi arrivati e li sistemano nella giusta cassetta, ognuna di queste ha un fiore ritagliato da Alessandra che indica il genere letterario. «In questo modo rendiamo la ricerca più semplice al lettore». Un signore sulla sessantina si avvicina e inizia a spulciare tra i classici del Novecento. «Il target di clienti è vario, non raccoglie solo lettori appassionati, ma anche collezionisti in cerca di libri per completare le proprie collezioni o studenti che ci chiedono testi scolastici». In molti lasciano un post-it con le proprie richieste , qualcuno cerca l’Iliade di Baricco, qualcun altro la Grammatica Italiana . Un quadernino aperto raccoglie affettuosi commenti e ringraziamenti per il loro lavoro al mercato.
A differenza di altri banchi questo è spesso lasciato incustodito, i volontari si alternano a seconda delle loro possibilità, ma non è facile coprire tutti i turni. Capita che qualcuno si fermi a prendere libri per rivenderli a pochissimo nelle cassette lungo la strada. «È una pratica che non ci danneggia. Questo non è un negozio, ma uno spazio dove avvicinare le persone alla lettura. Il fatto stesso che i nostri libri passino di mano in mano e volte tornino indietro indica che le persone leggono». Qualsiasi mezzo è adatto, pur continuare a far vivere la cultura nel quartiere.
La possibilità di sfogliare i libri, perdersi in qualche pagina prima di sceglierli , uniti alla passione e alla grande volontà di Alessandra, Maria e gli altri volontari rendono il mercato Italia diverso dagli altri. D’altronde non è da tutti avere la possibilità di poter abbinare ad un chilo di frutta e verdura un Dostoevskij o un Pirandello, la scelta dipende solo dal proprio gusto.