Roma. Alle 4.50 sulla pista di Fiumicino è atterrato il volo di linea diretto della China Southern Airlines Cz 645, proveniente da Wuhan, capoluogo dello Hubei, la città epicentro della diffusione del coronavirus, una polmonite simile alla SARS che per ora ha già fatto 25 vittime e centinaia di contagi.
I 202 passeggeri arrivati al Terminal C sono stati fatti transitare in un “canale sanitario” dedicato, lontano dalle aree degli altri passeggeri in arrivo e immediatamente dislocati in un’area separata dello scalo romano, predisposta su indicazione del Ministero della Salute per gestire casi di voli in sospetta emergenza sanitaria. I controlli sono proseguiti fino alle 6 del mattino.
I viaggiatori, per la maggior parte di nazionalità cinese, pochi italiani e una coppia di australiani, molti dei quali con indosso le mascherine, sono stati fatti passare uno per uno sotto varchi dotati di telecamere termiche per la rilevazione della temperatura corporea. Le immagini sono state visionate dal personale medico che via via ha annotato la temperatura rilevata.
I passeggeri sono stati molto collaborativi, nessuno si è opposto, e più di qualcuno dopo il nulla osta del personale medico ha anche tirato un sospiro di sollievo. “Nessun caso da segnalare” è stato il responso. Ai passeggeri è stato poi fatto compilare un documento indicante la destinazione finale, nel caso in cui la malattia si sviluppasse tardivamente dopo la fase di incubazione.
La procedura sanitaria è gestita dall’Usmaf Sasn, l’Unità per la sicurezza sanitaria transfrontaliera. I passeggeri si sono trovati davanti gli operatori sanitari equipaggiati con mascherine e tute bianche come quelle utilizzate dalla polizia scientifica.
«Non accedere al vano aereo se non quando strettamente necessario e dove richiesto dall’emergenza dell’impiego. Se proprio necessario, indossare maschere facciali e guanti monouso prima del contatto con i passeggeri sospetti considerati contaminati o comunque con sintomatologia delle vie aeree». Sono le raccomandazioni scritte in una informativa della Polizia di Frontiera Aerea di Fiumicino in merito al rischio biologico di polmonite per i possibili casi nei passeggeri provenienti dalla Cina.
Il comandante del volo aveva già provveduto ad avvisare che nessuno dei passeggeri a bordo presentasse sintomi indicati come sospetti: che prevedono: tosse secca, mal di gola, febbre. Ma il protocollo, il medesimo applicato in tutta Europa, è scattato comunque per la prima volta all’arrivo a Fiumicino.
All’ospedale Spallanzani, nella capitale, qualora ve ne fosse stato bisogno, era già tutto pronto. In quanto centro di riferimento nazionale per le malattie infettive erano già stati predisposti dei posti letto isolati per accogliere eventuali pazienti che risultassero avere contratto il virus.
«Sinora lo screening della “febbre del viaggiatore” con la misurazione della temperatura è risultata attendibile, così facendo però si perdono tutti quelli che potrebbero svilupparla in seguito» ha dichiarato il dottor Emanuele Nicastri, direttore della Divisione di Malattie Infettive ad Alta Intensità di Cura e Altamente Contagiose dello Spallanzani. «Quanto all’incubazione, nel caso dei coronavirus visti finora, il periodo medio è stato di circa 14 giorni, ma essendo questa una forma nuova, non possiamo dirlo ancora con precisione. Al momento ragioniamo ancora per deduzione».
Riguardo alla diffusione attuale del fenomeno, Nicastri invita ad evitare toni allarmistici: «Ora che anche l’attenzione internazionale sulla vicenda è aumentata, credo che i bollettini diffusi dalle autorità cinesi siano sempre più aggiornati e attendibili, se è vero che come virus è simile alla SARS, la mortalità per ora sembra essere verosimilmente più bassa».
Il volo della China Southern Airlines che sarebbe dovuto partire questa mattina alle 12.30 dall’aeroporto di Fiumicino alla volta di Wuhan, non partirà più per la città epicentro del coronavirus, come da piano operativo, ma sarà diretto invece a Canton. Il volo di questa mattina, alle 4.50, è potuto giungere allo scalo romano solo perché decollato appena prima che fosse messo in atto il blocco dei trasporti predisposto dalle autorità cittadine.
Il virus è partito dal mercato di frutti di mare e animali della città di Wuhan, ma in breve tempo si è diffuso fino a Pechino, Shanghai e nelle province del Guangdong, regione a sud dello stato. Accertata la presenza di casi anche ad Hong Kong e Macao, mentre in queste ore si apprende che ci sarebbe un primo caso negli Stati Uniti, dove un 30enne appena tornato dalla città cinese è stato ricoverato in massimo isolamento ad Everett, nello stato di Washington.
Il 25 gennaio ricorre il capodanno cinese. Ma le autorità hanno già intimato a tutti: “Non venite qui”. La festività porta ogni anno molti cinesi a viaggiare per rivedere famiglia e amici o anche per unirsi ai vivaci festeggiamenti della capitale. Questo potrebbe favorire la velocità della diffusione del virus. Per la Cina, per ora, è tutto sotto controllo, ma per evitare l’aggravarsi della situazione, alle 10 di questa mattina ora cinese, arriva il comunicato da parte della sede centrale: “武汉连夜宣布:离汉通道暂时关闭!” (Wuhan dichiara durante la notte: Il passaggio è temporaneamente chiuso!).
«La città è bloccata, in quarantena, per tagliare in maniera efficace la via di trasmissione del virus. Autobus, metro e ogni mezzo di trasporto a lunga distanza saranno sospesi. I cittadini non devono (不要) lasciare Wuhan e i turisti non devono arrivarci. La sede centrale per la prevenzione del virus invita tutti alla massima collaborazione».
Comunicato ufficiale dell’Istituto di controllo e trattamento polmonite da coronavirus di Wuhan del 23 gennaio 2020