Cento anni fa nasceva Henry Jay Heimlich, medico statunitense che per primo descrisse la manovra di disostruzione delle vie aeree, dandole il suo nome.
Originario di Wilmington, nello stato del Delaware, si laureò alla Cornell University di New York nel 1941, specializzandosi in Medicina al Cornell Medical College due anni dopo.
Nel 1974, mentre dirigeva il reparto di chirurgia del Jewish Hospital di Cincinnati, in Ohio, il medico pubblicò lo studio preliminare su un’innovativa tecnica di primo soccorso, da eseguire in caso di soffocamento da corpo estraneo. In antitesi con l’opinione di altri colleghi, non riteneva adeguate le reiterate percosse sul dorso dei pazienti, sostenendo che l’esecuzione di compressioni addominali fosse il metodo migliore per espellere la causa dell’ostruzione.
La procedura era semplice e accessibile a chiunque. Al soccorritore era richiesto di piazzarsi alle spalle di un individuo adulto e cosciente che stava soffocando, cingendolo sotto le braccia. Una volta appoggiato il proprio pugno dal lato del pollice appena sotto il diaframma, avrebbe dovuto spingere energicamente all’interno e verso l’alto, fino all’espulsione dell’oggetto.
Poche settimane più tardi il Journal of the American Medical Association scrisse un editoriale sui vantaggi della procedura, che prese il nome di “manovra di Heimlich”. Da allora, si stima che negli Stati Uniti abbia salvato migliaia di persone.
Nonostante le centinaia di simulazioni in pubblico, Heimlich ebbe modo di sperimentare la propria invenzione in una vera emergenza solamente pochi mesi prima della sua morte, avvenuta nel 2016, all’età di 96 anni. Nella casa di riposo Deupree, a Cincinnati, salvò la vita ad una signora ottantaseienne di nome Patty Ris, che stava soffocando a causa di un boccone di carne andato di traverso.