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Esclusiva

Marzo 10 2020
Follie, il Coronavirus non ferma il raduno dei Puffi francesi

Nell’ovest della Francia si radunano a migliaia, travestiti da Puffi, per battere il Guinness World Record. Intanto, nel paese aumentano i casi di Covid-19

La paura di contrarre il Coronavirus non li ha fermati. In 3500 si sono radunati a Landerneau, nell’ovest della Francia, dipinti di blu dalla testa ai piedi. Obiettivo: realizzare il raduno più grande di persone travestite da Puffi e battere il record mondiale, finora detenuto dalla Germania. 

On va Smurfer le Coronavirus. “Pufferemo il Coronavirus”. La manifestazione si è tenuta poco prima che il presidente Macron vietasse le adunate con più di mille persone. Una misura dettata dal rapido diffondersi dell’epidemia in Francia, con il numero dei contagiati che sale di centinaia di unità di giorno in giorno.  

L’ultimo bollettino diffuso dal Ministero della Salute parla di 1784 casi e 33 morti. Sono cinque i focolai principali del virus. Tra le zone più colpite dall’epidemia c’è l’Oise, dipartimento che confina con l’Ile de France, neanche 100 km di distanza da Parigi. Gli altri casi sono in Alto Reno, a est, nella cittadina di Morbihan, in Bretagna, e ad Ajaccio in Corsica.

Per contrastare la diffusione del virus, nei dipartimenti a più alto rischio, sono state già prese misure drastiche, con le scuole chiuse per i prossimi quindici giorni. Su tutto il territorio nazionale, invece, valgono misure che in Italia conosciamo ormai troppo bene: evitare i contatti ravvicinati con le persone, lavarsi spesso le mani, lavorare il più possibile da casa. Il governo ha requisito tutti gli stock di mascherine per distribuirle negli ospedali e ai francesi contagiati dal coronavirus. Anche lo sport francese si adegua: per evitare assembramenti di tifosi, partite di calcio a porte chiuse. 

Nella capitale la situazione è, al momento, sotto controllo, ma il coronavirus ha fatto ingresso nei palazzi del potere parigini. Cinque deputati dell’Assemblée Nationale, il parlamento francese, sono risultati positivi. Anche il ministro della cultura, Franck Riester, ha dichiarato di aver contratto il virus. Anche per questo, sono state rafforzate le misure di protezione sanitaria attorno a Macron. Fino a pochi giorni, “Manu”, diminutivo che Macron non sempre ama,  incitava i francesi a non modificare le proprie abitudini, partecipando, in compagnia della moglie Brigitte, a un’affollata rappresentazione teatrale. Ora le riunioni all’Eliseo sono cancellate, penne, taccuini e mobili degli uffici presidenziali igienizzati a raffica.

Nell’ultimo post su twitter, Macron è fotografato di spalle, seduto alla scrivania, mentre segue gli aggiornamenti sul Coronavirus: si appella all’Europa perché ci sia una risposta, solidale e coordinata, all’emergenza. “Di fronte al Coronavirus non lasciamo spazio alla speculazione e all’instabilità. L’Europa dovrà fare il necessario sul piano sanitario ed economico”. 

Nei confronti dell’Italia non sono state, fin qui, prese misure specifiche di controllo alle frontiere, per i cittadini italiani e francesi, in entrata e in uscita, ma Air France annuncia la sospensione dei voli per il nostro paese dal 14 marzo al 3 aprile.